La fine è un film che si inserisce nel panorama del genere catastrofico senza però svelarci nulla sulle cause dell’accaduto.
Tag: 2018
7500 ha il suo tratto distintivo, particolare e ben riuscito nell’unica location all’interno del quale si svolge l’intera vicenda.
Un western se vogliamo atipico, in cui le pistole sono in secondo piano rispetto ai rapporti umani, familiari e alla ricerca disperata dell’oro. Come nella migliore tradizione americana, però, l’epopea del west e della rincorsa all’oro si mescolano ad inseguimenti, rincorse ed attese, che sono il vero fulcro de I fratelli Sisters.
Nell’eterno scontro tra passato e futuro, che in questo caso tocca anche padri e figlie/i, vincono gli effetti speciali, lasciandoci la sensazione di qualcosa di non concluso, di non ben approfondito, ma di già visto.
Presentato quest’anno al Rome Film Fest, Beautiful Boy di Felix Van Groeningen riprende le biografie di David Sheff e del figlio Nic adattandole al grande schermo, confezionando un film che restituisce un resoconto di una tossicodipendenza candidata a compiere il suo percorso suicida.
Fuori concorso al Trieste Film Festival, il regista Ralph Fiennes (Ralph Nathaniel Twisleton-Wykeham-Fiennes) presenta la pellicola Rudolf Nureyev – The White Crow, un biopic sul celebre ballerino russo.
Nell’intelligente e originale film del regista danese Gustav Möller Il colpevole – The Guilty (2018) ci troviamo in un continuo intervallo di dialogo tra due interlocutori a distanza. Campo e controcampo, la voce diviene corpo plurale, protagonista della vicenda.