L’ amore (erotico) è costantemente presente nel film in scene metaforiche (rifornimento degli aerei, missile “fallico”, machismo dei militari americani): “Il dottor Stranamore” di Stanley Kubrick.
In “Moebius” c’è tutta l’idea di Ki-duk di famiglia, un concentrato di violenza e assenza di dialogo che spingono al tradimento e al dramma.
Monicelli fissa indelebilmente sullo schermo uno spaccato del paese, quello ai margini del boom economico, e tratteggia una galleria di personaggi memorabili.
Con tono leggero, dialoghi brillanti e una narrazione cinematografica che non conosce tempi morti, Citti ritrae in “Casotto” un’umanità fragile, disillusa e inconcludente.
“Pusher” è stato un autentico salto nel vuoto da parte dell’ambizioso Winding Refn, il quale è riuscito a fare pieno centro. Adrenalina alle stelle, cast azzeccato, una storia che funziona: c’è tutto in “Pusher”.
A sei anni dalla sua morte prematura, analizziamo la filmografia di Satoshi Kon, mente visionaria del cinema d’animazione giapponese.
Sacro e sconsacrato costituiscono il punto centrale della “Medea” di Pasolini, interpretata dalla splendida Maria Callas.