Almarina

Almarina – Valeria Parrella

Oggi vi portiamo alla scoperta di Almarina, un romanzo affascinante di Valeria Parrella che ha scaldato il cuore di moltissimi lettori.

Certamente tra le cose migliori pubblicate in questi mesi, Almarina si è guadagnato un posto tra i sei finalisti del Premio Strega. Una storia delicata e davvero intensa, che parla del reale e che scava nell’animo umano, portando il lettore a scoprire territori nascosti.

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La trama

Nel Mediterraneo c’è un’isola popolata di ragazzi, che però non scendono mai a mare. Si chiama Nisida, sembra ormeggiata come un vascello ed è un carcere sull’acqua. Qui Elisabetta Maiorano, la protagonista di questa storia, insegna matematica ad un gruppo di giovani detenuti.

Cinquant’anni, sola dopo la morte del marito, ogni giorno Elisabetta entra in quel cancello lasciandosi Napoli alle spalle. In una piccola aula del carcere, senza sbarre, prova a imbastire il futuro.

Un giorno in classe arriva Almarina, ed ecco che una luce nuova illumina l’orizzonte. Tra lutti inaspettati, tutto il peso della burocrazia e le tante notti insonni, una nuova possibilità inizia a farsi strada: creare da lì un punto di partenza.

La speranza è che un giorno, quando i ragazzi avranno scontato la pena, ci siano ancora pagine nuove da riempire, che siano bianche «come il bucato steso alle terrazze».

Almarina. La recensione

Leggere una storia come questa ti lascia sempre un sapore speciale in bocca. Perché, come dicevo, parla di realtà senza cadere nelle banalità, nel sentimentalismo becero, o nella moralità spicciola. Valeria Parrella ha saputo creare una storia d’amore, una favola dei nostri giorni che ci insegna a non fermarsi.

C’è, per tutti, la possibilità di espiare, di dimenticare, di far pace col proprio passato e di ricominciare. In questo i detenuti e gli insegnanti non sono diversi. La forza di Almarina (Einaudi) sta proprio qui, nell’essere un simbolo del legame che attraversa le sbarre, e che rende uguali tutti gli esseri umani.

«Vederli andare via è la cosa più difficile, perché: dove andranno. Sono ancora così piccoli,e torneranno da dove sono venuti, e dove sono venuti è il motivo per cui stanno qui».

Entriamo anche noi pian piano dentro quel carcere, dove i pensieri negativi si mettono in fila indiana, dove si cerca di capire che peso abbia la vita e che senso possa avere il futuro. Andare e venire, insomma, si confondono in questa storia, perché vince il legame “umano” che si crea tra detenuti ed insegnanti.

Valeria Parrella ha scritto una storia che tutti dovrebbero leggere, perché ci insegna che il disprezzo è un sentimento che prova solo chi è stato disprezzato, che i giudizi e i preconcetti è meglio lasciarli da parte, che oltre i confini, le idee e i pregiudizi esistono terreni da esplorare.

Ma poi ci insegna anche che i movimenti della vita, quelli importanti, si comprendono solo dopo che sono iniziati, e che allora è possibile trovare la giusta distanza con ciò che abbiamo e con ciò che non c’è più.

Almarina è una bellissima storia di donne in divenire, che dopo una vita di stenti e di punti interrogativi decidono di non avere più paura del cambiamento e della diversità. Creano un legame che può superare le sbarre, le recinzioni, i muri e le autorità, per svilupparsi libero nella vita di ogni giorno, perché «devi puntare il compasso da qualche parte, per capire quanto ampio puoi disegnare il cerchio».

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copertina
Autore
Valeria Parrella
Casa editrice
Einaudi
Anno
2020
Genere
Narrativa
Formato
Rilegato
Pagine
125
ISBN
9788806230616
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diDonato Bevilacqua

Proprietario e Direttore editoriale de La Bottega di Hamlin, lettore per passione e per scelta. Dopo una Laurea in Comunicazione Multimediale e un Master in Progettazione ed Organizzazione di eventi culturali, negli ultimi anni ho collaborato con importanti società di informazione e promozione del territorio. Mi occupo di redazione, contenuti e progettazione per Enti, Associazioni ed Organizzazioni, e svolgo attività di Content Manager.