Sto pensando di finirla qui è un film in cui lo spettatore non ha alcuna possibilità di orientarsi, e che a differenza delle altre opere di Kaufman (che avevano almeno una struttura gerarchica) sembra davvero un sogno in cui le scene non sono collegate.
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The Midnight Sky è una storia che ruota tutta intorno all’incomunicabilità e al desiderio di stabilire un contatto, che si trasforma qui in vera e propria necessità.
Può una madre sopravvivere alla perdita di una figlia appena nata? Pieces of a Woman è disponibile dal 7 gennaio sulla piattaforma Netflix, e porta lo spettatore a scoprire il percorso di rinascita di una donna. Diretto da Kornél Mundruczó (alla prima esperienza in lingua inglese) con la sceneggiatura di Kata Wéber, sua ex partner, si ispira ad un’esperienza diretta della stessa scrittrice. Il film è interpretato da Vanessa Kirby e Shia LaBeouf. La pellicola è stata presentata allo scorso Festival di Venezia, e la Kirby ha vinto la Coppa Volpi per la miglior interpretazione femminile.
Il sogno americano che Ron Howard ci presenta è fatto di tanti stereotipi (sia narrativi che visuali), e mescola provincia, università, guerra, legami familiari difficili. Il filo conduttore quindi diventano i sensi di colpa, i non detti, i peccati da cancellare e le cose da perdonare e perdonarsi.
Dopo il premio in Orizzonti a Venezia 77, Pietro Castellitto (figlio di Sergio e Margaret Mazzantini) arriva al cinema con I predatori, suo esordio alla regia. Il film viene premiato per la sceneggiatura.
I riflettori della 77ª edizione della Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia si sono accesi con la presentazione del film di Daniele Lucchetti: Lacci, tratto dall’omonimo romanzo del 2014 di Domenico Starnone.
Il film di Mattia Torre, la cui regia è firmata da Giuseppe Bonito, apre una visione sulla contemporaneità e sulle difficoltà di un’intera generazione di costruire un futuro solido, una famiglia.