Falling

Falling – Storia di un padre

Falling – Storia di un padre, è l’esordio alla regia del famosissimo attore Viggo Mortensen. Una pellicola uscita nel 2020 che parla dei difficili rapporti tra padri e figli e che si presenta come un dramma familiare.

Falling – Storia di un padre ha ottenuto 1 candidatura agli European Film Awards, 1 candidatura a Goya. In Italia al Box Office ha incassato 126 mila euro.

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La trama

John Petersen (Viggo Mortensen) vive con Eric e la sua figlia adottiva nel sud della California. L’uomo accoglie il padre Willis Peterson (Lance Henriksen) conservatore a casa loro prima che vada in pensione, ma lui comincia ad essere affetto da degenerazione senile.

Presentato in anteprima mondiale al Sundance Film Festival e selezionato in concorso per la mancata edizione di Cannes 2020, Falling – Storia di un padre è il primo film scritto, diretto e interpretato da Viggo Mortensen.

Willis è costretto a lasciare la fattoria dove vive per trasferirsi a casa di suo figlio John che vive con il suo compagno Eric e la loro figlia Mónica in California. L’irruento carattere di Willis si scontrerà ferocemente con la vita di John.

Falling – Storia di un padre. La recensione

Falling – Storia di un padre racconta il tentativo di un uomo e allo stesso tempo figlio, che tenta di afferrare il proprio genitore, nonostante tutto. I momenti di confronto tra padre e figlio si intensificano e a tratti riaccendono un rapporto conflittuale e mai risolto.

Viggo Mortesen nei panni non solo di attore ma anche di regista, mette in scena una situazione drammatica dove i modi bruschi del padre si scaglia violentemente contro il figlio. Willis è scorbutico, indolente, con la memoria che inizia ad affievolirsi. Proprio questa mancanza di lucidità di Willis Peterson, ritrae un uomo che scioglie la dolcezza di suo figlio dentro ad una volgarità  senza freni.  Viggo Mortesen in Falling – Storia di un padre per la prima volta regista, tocca le anime dei suoi personaggi e persino del pubblico.

Mortesen accarezza i personaggi, li fa esplodere consegnandoci una storia vibrante. La linea d’orizzonte su cui tutto corre è lo scontro-incontro generazionale, i rimpianti, i desideri mancanti, le accuse e l’assenza di amore. Passato e presente collidono tra urli a squarciagola e abbracci “quasi afferrati”. Mortensen affronta timidamente anche la violenza dell’omofobia, e l’ingiustizia che nasce vicino al focolare. L’esordio del neoregista statunitense convince e ci dà testimonianza del suo talento caleidoscopico. Mortensen con il suo Falling – Storia di un padre  omaggia il suo maestro David Cronenberg (A History of Violence, 2005, La promessa dellassassino, 2007, A Dangerous Method, 2011 ) dedica la pellicola ai suoi fratelli Charles e Walter Mortensen. Sicuramente è un buon inizio per Viggo Mortensen sia come regista- sceneggiatore che nell’impeccabile oramai figura di attore camaleontico. Qui biografia e cinema si intrecciano inui  una storia emozionante per quanto drammatica spingendoci, fino a cadere, per poi riflettere sul nostro rapporto con i genitori, sul nostro futuro prima di fare i conti anche con il nostro passato.

copertina
Regia
Viggo Mortensen
Genere
Drammatico
Anno
2020
Attori
Lance Henriksen - Viggo Mortensen - Terry Chen -
Durata
112 minuti
Paese
USA
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diGiorgio Cipolletta

Artista e perfomer italiano, studioso di estetica dei nuovi media. Dopo una laurea in Editoria e comunicazione multimediale, nel 2012 ho conseguito un dottorato di ricerca in Teoria dell’Informazione e della Comunicazione. Attualmente sono professore a contratto per corso di Fotografia e nuove tecnologie visuali presso Unimc. La mia prima pubblicazione è una raccolta di poesie “L’ombra che resta dietro di noi”, per la quale ho ricevuto diversi riconoscimenti in Italia. Nel 2014 ho pubblicato il mio primo saggio Passages metrocorporei. Il corpo-dispositivo per un’estetica della transizione, eum, Macerata. Attualmente sono vicepresidente di CrASh e collaboro con diverse testate editoriali italiane e straniere. Amo leggere, cucinare e viaggiare in modo “indisiciplinato” e sempre alla ricerca del dono dell'ubiquità.