L’aveva capito tempo fa, Goffredo Parise, quale fosse il vero ruolo dello scrittore, dell’intellettuale. Osservare, narrare, denunciare senza filtri, non trattenere nulla di ciò che si è catturato nella vita di tutti i giorni o durante i viaggi nei luoghi più “caldi” del mondo, visitati nella sua lunga carriera di reporter.
Lo scrittore, nel suo ruolo, ha il dovere morale di instaurare col lettore un rapporto schietto, diretto e sincero.
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La trama
Così per quasi due anni, fra il 1974 e il 1975, Parise tiene sulla seconda pagina domenicale del Corriere della Sera una rubrica interamente dedicata al dialogo con i lettori. Dobbiamo disobbedire è il titolo del volumetto nel quale si possono rileggere alcuni pezzi appassionati e spiazzanti, per di più se messi in relazione all’oggi. Senza l’eccessiva pretese di voler essere un Maestro, Parise intuisce però che lo scrittore si fa spesso portavoce del sentore comune. Da un lato, quindi, riesce a cogliere i punti interrogativi, a percepire con freschezza e ad “aderire” straordinariamente alla realtà.
Dall’altro, però, non ha paura di lanciare ai chi lo legge vere e proprie sferzate taglienti, che a volte suonano come degli scossoni e altre come rimproveri di un padre severo, che cerca di aprire gli occhi ai suoi figli. Il giornalismo di oggi avrebbe molto da imparare da personalità come Parise. La franchezza, il coraggio delle parole, la non accondiscendenza a ideali o venti politici. E poi, la grande voglia di fare del lettore una persona matura, pensante. E quando il pensiero viene meno, Parise urla, scalpita, gesticola, riporta quel lettore sul filo della ragione, non accontentandosi di dire ciò che egli vuol sentirsi dire.
La recensione del libro di Goffredo Parise
In questo libro di Goffredo Parise (Adelphi) si parla di politica, di società, di democrazia, della possibilità e del dovere di protestare se necessario, di disobbedire se lecito. È questo che vuol dire essere giornalisti, scrittori, intellettuali. Questa parola che oggi fa così paura ma che altro non è se non la limpida curiosità di ricercare il generale nel particolare, fare di una piccola storia un capolavoro da raccontare.
Forse oggi di qualche bravo Maestro si sente davvero la mancanza, così come di scrittori e giornalisti che sappiano il peso delle parole, che ci aiutino a guardare, «perché l’occhio la mente e il cuore sono forti e resistenti anche ai grandi dolori dell’umanità», e che abbiano ancora il coraggio di dirci che, a volte, Dobbiamo disobbedire.
Goffredo Parise
Casa editrice
Adelphi
Anno
2013
Genere
saggistica
Formato
Brossura
Pagine
72
ISBN
9788845928314