Goffredo Parise – Gli americani a Vicenza

Citando Cesare Garboli, Gli americani a Vicenza potrebbe essere definito i «dintorni del Prete bello», anche se non mancano alcuni tratti del Goffredo Parise de Il ragazzo morto e le comete. Nei racconti contenuti in questo volume, apparsi negli anni Cinquanta in diversi quotidiani e riviste, da «Il giornale di Vicenza» a «Il resto del Carlino», Parise ritrae un’umanità grottesca e variopinta, quella della provincia italiana, nello specifico quella vicentina, terra d’origine dello scrittore: una “parentesi veneta”, che racconta storie tragiche e pittoresche.

Gli americani a Vicenza e altri racconti 1952-1965 fu pubblicato da Scheiwiller nel ’66, mentre nell’87, dopo la morte di Parise, fu edito da Mondadori, con una nota introduttiva di Garboli che Adelphi ripropone nella nuova edizione, nelle librerie da ieri, 8 settembre (dal ’78, giorno di Festa Patronale per la città veneta). Gli americani a Vicenza è il primo racconto, quello che dà il titolo all’intera raccolta, ed è di certo ispirato alla dislocazione tra Verona e Vicenza delle truppe americane in forza alla SETAF nel ’56. Il volume contiene, poi, altri frammenti di esistenze più o meno semplici, che, nella loro semplicità e vita quotidiana, diventano le memorabili protagoniste di tragedie più o meno sofferte.

C’è la povera Adelina de L’orfana, ospite al collegio delle Addolorate: una ragazzina robusta e insignificante, la cui vita trascorre tra ricami e “pazienze”. Particolare è la storia di Teodato Rambaldi: innamorato di Elvira, la corteggia per tutta la vita, anche dopo il matrimonio di lei con un altro uomo. Riesce a conquistarla, ma, a questo punto, il gioco d’amore è finito e Teo abbandona la donna. Non mancano nemmeno il giovanotto di belle speranze, Oberdan Schiavotto, protagonista di una parabola discendente sempre più rapida e irreversibile, il viscido, vizioso don Claudio e suor Colombina (scopriremo poi non essere quello il suo vero nome). Religiosi e laici, poveri e benestanti, tutti trovano una loro dimensione nella prosa di Parise, leggera, armoniosa, ironica, diretta, onesta e limpida, che regala al lettore uno sguardo attento e approfondito di questa comédie humaine tutta nostrana.

Un volume che vale senz’altro la pena di recuperare, soprattutto all’indomani del ricordo dei trent’anni dalla morte del suo autore: ne Gli americani a Vicenza ritroviamo il Parise precedente al periodo milanese e romano, ai viaggi in Europa, Stati Uniti e Asia. In queste pagine c’è il giovane Goffredo che racconta la realtà in cui ha vissuto fin dall’infanzia, una dimensione fatta di gioie (sempre effimere), dolori, umiliazioni e contrasti (vedi il rapporto scolastico tra il narratore e Blumenfeld ne Il compagno di scuola). È anche attraverso le storie de Gli americani a Vicenza che giungiamo a comprendere e a penetrare l’abilità letteraria del Parise successivo, quello da Il prete bello in poi, insieme alla sua evoluzione nello stile narrativo.

ISBN
9788845931055
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