“Una storia semplice” di Leonardo Sciascia racconta una vicenda di mafia e droga, anche se l’autore non nomina mai in modo esplicito né l’una né l’altra.
La protagonista del film ha un incidente e, quando si risveglia, si ritrova incatenata, chiusa dentro un bunker, con una gamba rotta e segregata per mano di uno sconosciuto, interpretato da John Goodman.
“Una risata nel buio” mette in scena un triangolo amoroso distruttivo e squilibrato, che si sviluppa nel testo in modo sempre più claustrofobico, soffocante e tragico.
“Sull’ansa del fiume” è un diario intimo in cui un indiano di fede musulmana, Salim, confonde esperienze realistiche con gli stati d’animo di perenne inquietudine in cui le medesime lo imprigionano.
La prima scena di The Dressmaker si apre in un piccolissimo paese dell’ Australia, Dungatar, nel 1951. Una donna scende dal treno ed esclama: «Bastardi sono tornata».
Sonzogno pubblica il secondo volume della trilogia di Helsinki di Minna Lindgren: “Fuga da Villa del Lieto Tramonto”.
“Follia” è la storia di una «lunga negazione», quella della protagonista, per anni devota moglie di un brillante psichiatra criminale, che crolla letteralmente di fronte alla «tentazione improvvisa e soverchiante» per Edgar Stark.