Vladimir Nabokov – Una risata nel buio

Albinus è un critico d’arte ed erede di una considerevole fortuna. È sposato con Elisabeth e insieme hanno una figlia, Irma. La vita dell’uomo è all’apparenza invidiabile, ma, una sera, decide di entrare in un cinema e da lì la sua esistenza cambierà, perché, proprio in quell’occasione, conosce Margot. Lei è una ragazza di diciotto anni, dal passato difficile, che se n’è andata di casa presto e si è invaghita di un uomo che, dopo un po’, l’ha mollata. Margot sogna il cinema, ma da attrice, mentre, per il momento, è costretta a fare la mascherina. Quando la giovane capisce che quel signore dall’aspetto discreto e, soprattutto, benestante, ha perso la testa per lei, con astuzia fa di tutto per sedurlo. Per Albinus sarà solo l’inizio della fine.

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In Italia, Una risata nel buio è uscito negli anni Sessanta per Mondadori, subito dopo il successo di Lolita. In realtà, il romanzo è del ’32, scritto in russo e dal titolo Kamera Obskura (la prima traduzione in inglese, Laughter in the dark, risale al ’38; nel ’56 lo stesso Nabokov optò per una nuova rivisitazione del testo). L’incipit è destinato a spiazzare: «C’era una volta un uomo che si chiamava Albinus, il quale viveva in Germania, a Berlino. Era ricco, rispettabile, felice; un giorno lasciò la moglie per un’amante giovane; l’amò; non ne fu riamato; e la sua vita finì nel peggiore dei modi». Spiazza perché, in pratica, Nabokov ci ha già raccontato l’inizio, lo svolgimento e il finale del libro. Ma chi è un po’ avvezzo alle opere dell’autore, sa che con lui si va sempre ben oltre. Sebbene la narrazione sia più essenziale rispetto a Lolita (ma anche rispetto ad altre opere, come il corposo Ada o ardore), in Una risata nel buio troviamo già i primi Humbert Humbert, Clare Quilty (che in quest’occasione si chiama Axel Rex) e la stessa Lolita, questa Margot così lontana dalla ninfetta Dolores Haze, ma anche così incredibilmente vicina nei suoi sogni di gloria e ricchezza, e nel suo cinismo.

Inoltre, anche lo stile di Nabokov è riconoscibilissimo: la sua eleganza, la sua ricchezza linguistica, le sue tematiche ricorrenti, dall’ossessione alla realtà distorta dalla psiche umana. Una risata nel buio mette in scena un triangolo amoroso distruttivo e squilibrato, che si sviluppa nel testo in modo sempre più claustrofobico (il protagonista si ritroverà bloccato in una cecità che lo condanna all’oscurità e allo scherno altrui), soffocante e tragico. L’epilogo atroce anticipato nell’incipit si compie nelle ultime pagine, dopo una lettura che, in pratica, è un gioco ironico e appassionato del suo autore, un Nabokov che non solo sa che cos’è la vera letteratura, ma che, con il tempo, si è fatto lui stesso letteratura, arrivando a incarnarne i meccanismi e le intenzioni.

ISBN
9788845930683
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