Marabbecca è un romanzo affascinante, che si muove nel territorio oscuro e mutevole dei rapporti tra gli esseri umani, tra la realtà dei pensieri, i sentimenti e l’inconscio.
Pubblicato lo scorso gennaio per La nave di Teseo, il libro di Viola Di Grado è stato presentato da Daria Bignardi nell’ambito dei titoli proposti dagli Amici della domenica al Premio Strega 2024.
Il libro
Un pomeriggio di fine estate Clotilde e Igor, dopo essersi lasciati, hanno un incidente d’auto. Lei rimane ferita, lui finisce in coma.
Mentre veglia sul suo sonno impenetrabile, Clotilde inizia a ricevere visite della ragazza responsabile dello schianto, una fragile studentessa di ornitologia di nome Angelica, e tra loro nasce un rapporto indecifrabile e intenso.
Quando Igor sì sveglierà dal coma—radicalmente trasformato eppure immutato nella sua indole violenta— la sua presenza logorerà l’equilibrio precario delle due donne: nello spazio magico e claustrofobico di una stanza piena di uccelli, i tre personaggi precipiteranno in un dedalo tortuoso dove i sentimenti muteranno forma a ogni curva.
Marabbecca – La recensione
Viola Di Grado scrive un romanzo sull’identità, quella profonda, quella sconosciuta. Poi ci mescola il ritratto di una Sicilia folkloristica, piena di insidie e di oscurità, che vivono fuori, nella realtà, e dentro, nell’anima di ognuno di noi.
Marabbecca, figura mitologica che rappresenta il buio, il profondo, è il filo conduttore di una storia in cui ogni personaggio si muove su un equilibrio precario, in cui però il senso della tragicità appare chiaro sin dalle prime battute. Dagli incontri più o meno casuali che regala la vita nascono quindi riflessioni profonde sull’io, sul rapporto con l’altro, su vere e proprie “collisioni” personali.
Quello tra Clotilde e Angelica è un incontro/scontro di anime consumate, che sfocia in un amore alla perenne ricerca di se stesso, in cui il peso del passato e del dolore è troppo forte. Così, leggendo Marabbecca, abbiamo la costante sensazione che qualcosa ci sfugga costantemente dalle mani, che la verità sta nel silenzio più profondo e che tutto sia come un sogno onirico, uno di quelli che si dimenticano al risveglio.
Nel pozzo dell’inconscio ci finiscono amori, tradimenti, progetti di vita, episodi da cui facciamo fatica ad allontanarci e che in qualche modo ci hanno letteralmente sradicato da ciò che eravamo. Sta qui la bellezza di questo romanzo, nel proiettarci in un territorio letterario che è, in fondo, un non luogo, una lunga linea di confine tra il vero e l’immaginifico, tra il nostro io esteriore e ciò che l’anima vorrebbe urlare.
Viola Di Grado
Casa editrice
La nave di Teseo
Anno
2024
Genere
Narrativa
Formato
Brossura
Pagine
208
ISBN
9788834616451