“Questo immenso non sapere. Conversazioni con alberi, animali e il cuore umano” è l’ultimo libro di Chandra Candiani, pubblicato nel 2021 da Einaudi nella collana Vele.
Si tratta di un libro disordinato, come lo definisce la stessa autrice, poetessa e maestra di meditazione: fra le pagine, il disvelarsi della mente, del ricordo o di qualsiasi cosa venga messa su carta per non lasciarla perduta nello scorrere del tempo.
«Perché ogni disordine ha un suo ordine interno e misterioso» e perché «un libro disordinato è un invito alla sovversione».
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Conversazioni con alberi, animali e il cuore umano
Il libro è dedicato agli asini. Potreste pensare che sia una dedica destinata agli umani ma, spiace deludere le aspettative antropocentrice e speciste, gli asini di cui parla Chandra Candiani sono veri e propri asini. Troverete molti animali citati fra le pagine, oltre al già citato asino («un’apparizione grande e bianca che mi correva incontro ragliando al cielo») si incontrano gatti rossi, cani arrabbiati, uccellini che portano semi alla finestra, così come molti alberi, in particolare querce rosse, ciliegi selvatici e un faggio, al cui silenzio Candiani porta in dono il suo silenzio.
Perché l’essere umano parla costantemente di amore ma ci sono tante grammatiche d’amore che riguardano piante e animali e che andrebbero osservate attentamente, con lo sguardo pieno di meraviglia e stupore: «mai sottovalutare l’amore di alberi e animali» scrive Candiani «ci sono animali che riconoscono al primo sguardo un bambino rotto e accorrono più veloci di un pensiero e gli fanno festa. E ci sono alberi che non vedono l’ora di essere abbracciati, che nell’abbraccio assorbono tutte le pene e le malinconie e dopo non si sentono importanti».
Le conversazioni che troverete in questo libro sono tutte allo stesso livello: non c’è gerarchia presuntuosa tra esseri viventi, tutto coesiste e si presta all’ascolto e all’osservazione.
Anche il cuore umano, che «sta tra testa e pancia, non è condensazione di pensieri, eppure riflette; non è impetuosità, eppure è ardore. Il cuore è una zona ampia […] fino a essere tutto cuore, universo che pulsa con noi. Universo noi».
Questo immenso non sapere – La recensione
“Questo immenso non sapere” arriva dopo tante altre pubblicazioni della poetessa milanese e viene dato alle stampe durante gli anni della pandemia. C’è spazio anche per questo momento storico, a cui Candiani sente e scopre di «essere adatta». Proprio questo periodo di pandemia, crollo economico, fame, guerra, violenza, con la natura che si allontana da noi: «perché lo so da sempre che finiva così con gli alberi e con gli animali, lo sentivo da bambina il loro orlo del baratro, il loro abitare in costante pericolo, essere solo merce, vivi solo per appartenere a un’altra specie, per servirla».
“Questo immenso non sapere. Conversazioni con alberi, animali e il cuore umano” è dunque uno scritto preziosissimo per chi è ipersensibile, per chi fin dall’infanzia sente tutto, osserva tutto e cerca di «orientarsi in un mondo disorientante, tra parole taciute e altre menzognere, nella follia che era solo eccesso di dolore».
Questo libro è per chi aspetta «una vita, non per forza nuova, anche una vecchia vita usata».
Per chi ha tante domande e vuole «imparare a perdere. Perdere non come opposto di vincere, ma come opposto di tenere e trattenere».
Per chi sa aspettare «nell’insensatezza», fatta di «periodi difficili, rotture mozzafiato, solitudini trascorse appesa a un filo, ma con i segni di essere accompagnata da creature misteriose e inaferrabili, messaggeri senza livrea, in incognito».
Perché «forse la perdita più grande nella vita di una persona è la perdita di magia. La fedeltà all’infanzia è il rifiuto e la lotta per non perdere l’incantesimo». «Senza magia» scrive ancora Candiani «morirei, morirebbero il mio sguardo e il mio ascolto, morirebbe la vita intorno e dentro di me. Bisogna fare grande attenzione al rischio degli assassini di magia».
Chandra Candiani
Casa editrice
Einaudi
Anno
2021
Genere
saggistica
Formato
Brossura
Pagine
159
ISBN
9788806247614