Woody Guthrie

Questa terra è la mia terra, di Woody Guthrie

Dallo scorso 8 maggio è in libreria per Marcos Y Marcos Questa terra è la mia terra, di Woody Guthrie. Il volume esce con la prefazione di Daniele Benati.

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“Cantare è un modo per conoscere la gente, per partecipare al lavoro degli altri. Essere al verde non mi spaventa. La cosa più importante per me resta la musica e le mie canzoni”.

Woody Guthrie – Questa terra è la mia terra

Woody GuthrieQuello che Bob Dylan sognava, Woody Guthrie l’ha vissuto. Viaggi nei vagoni merci, sul tetto del treno, accampamenti nella polvere. Coltelli che volano, sbornie e schitarrate intorno ai falò. La solidarietà tra gli esclusi, la libertà che assapora chi non ha niente.

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Generoso fino all’incoscienza, Guthrie ha nutrito con la sua vita la storia della musica, felice di immaginare che altri – da Seeger a Dylan, a Springsteen – ne avrebbero tratto profonda ispirazione. In questo romanzo mitico, che vibra di ritmo e autentica avventura, Guthrie è testimone di un’America diversa, l’America anticapitalista degli anni Trenta.

Sulla sua chitarra aveva scritto a grandi lettere: “This machine kills fascists”, e l’FBI aveva aperto un fascicolo su di lui. Ma questa terra è anche la nostra terra, quella che vorremmo e che amiamo, terra di resistenza, pace e accoglienza, e con questo libro Woody Guthrie ci invita a non dimenticarlo mai. Un inno alla musica, all’avventura, alla libertà.

 

 

 

L’autore

Basterebbero i video di Bruce Springsteen che interpreta “This Land is Your Land”, di Ani DiFranco che canta “Deportee” con Ry Cooder, la commozione sul volto di Bob Dylan quando intona “Song to Woody” per comprendere quanto Woody Guthrie abbia toccato nel profondo. Ha riversato la linfa più viva della tradizione popolare, dei canti di protesta contadini e operai, bianchi e neri, nel blues e nel rock americano che avrebbero girato il mondo.

Nato in Oklahoma nel 1912, Woody Guthrie conobbe da vicino la miseria e la follia; nella purezza che lo contraddistinse sempre, non badò mai alla sua carriera da musicista, ma si lasciò trasportare da quell’impulso di giustizia e difesa degli oppressi e degli emarginati che imprime un carattere unico ai testi delle sue canzoni. Morì a New York nel 1967. “Questa terra è la mia terra” è il grande racconto della sua vita.

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