Don DeLillo – Il silenzio

Don DeLillo non si smentisce mai, e apre il 2021 con un nuovo racconto intitolato Il silenzio, portato in libreria ad inizio febbraio da Einaudi.

Lo sguardo di Don DeLillo finisce ai mesi successivi alla pandemia, quando tutto sembra tornato normale. Ma Il silenzio pone il lettore di fronte ad una situazione nuova, imprevista, in cui ognuno si troverà a disagio.

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La trama

Siamo a Manhattan, nel 2022. Una coppia sta volando verso New York, di ritorno dalla loro prima vacanza dopo la pandemia. In un appartamento dell’East Side li stanno aspettando tre loro amici per guardare insieme il Super Bowl.

I tre amici sono una professoressa di fisica in pensione, suo marito e un suo ex studente geniale. Insomma, Don DeLillo ci riporta ad una sorta di normalità.

Ma all’improvviso, senza nessun annuncio e misterioso, ecco Il silenzio. La tecnologia digitale di tutto il mondo si ammutolisce, spariscono i post, i tweet, i bot. Internet tace e gli schermi che da sempre ci circondano diventano neri. Un black-out avvolge nelle tenebre ogni cosa.

Sarà un problema solo della città o del mondo intero? L’aereo su cui sta viaggiando la coppia è costretto ad un atterraggio di emergenza. Ma cosa sta succedendo? L’inizio di una nuova guerra o un incidente? Magari un attacco terroristico o il collasso della tecnologia sotto il suo stesso peso? Forse l’apertura di un buco nero in cui ognuno di noi finirà inesorabilmente.

Il silenzio di Don DeLillo – La recensione

Quello che Don DeLillo presenta al lettore è la proiezione di un mondo che non ha tratti apocalittici o post apocalittici, ma che è il nostro stesso universo, anzi il ritratto di una quotidianità tornata alla normalità dopo la pandemia.

Come spesso fa l’autore però (Rumore bianco in questo caso rappresenta un precedente), nel mondo che ci appare normale arriva qualcosa di imprevisto a sconvolgere l’equilibrio. In questo caso l’assenza totale e non preannunciata della tecnologia, elemento da cui ci scopriamo ancora una volta totalmente dipendenti.

Il silenzio è una fotografia nitida e precisa del nostro modo di vivere nella contemporaneità, mescolando disperazione e felicità, persino superficialità.

E allora, in quel silenzio, ciò che rimane sono le parole che abbiamo smesso di dirci, i segreti che torniamo a rivelarci, le azioni e gli istinti primordiali, i sentimenti che fanno di noi degli animali sociali, che senza il web devono re-imparare a comunicare senza uno schermo ed una tastiera.

I personaggi di Don DeLillo, quindi, si trovano disarmati, nudi e impreparati di fronte al silenzio. Costretti a fare i conti davvero con chi hanno di fianco, con il potere dei punti interrogativi, con il mistero delle non risposte.

L’autore ci ricorda che forse la pandemia non avrà l’effetto sperato sul genere umano. Non cambierà nulla di noi stessi, forse non saremo peggiori ma di sicuro non saremo migliori. Aggrappati, ancora, a strumenti che sostituiscono gesti, parole, intonazioni, sguardi.

Ciò che abbiamo perso con il Covid, il contatto umano, gli abbracci, il “toccarci”, forse lo stavamo perdendo già da prima e non a causa di un virus ma per colpa della “connessione” estrema che, paradossalmente, ha annullato le relazioni.

Il silenzio, forse, è ciò che servirebbe di più. Questo piccolo racconto funziona come un esperimento sociale, come una finestra da cui guardare ciò che accadrebbe, o ciò che sta già accadendo.

copertina
Autore
Don DeLillo
Casa editrice
Einaudi
Anno
2021
Genere
Narrativa
Formato
Rilegato
Pagine
112
Traduzione
Federica Aceto
ISBN
9788806248413
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diDonato Bevilacqua

Proprietario e Direttore editoriale de La Bottega di Hamlin, lettore per passione e per scelta. Dopo una Laurea in Comunicazione Multimediale e un Master in Progettazione ed Organizzazione di eventi culturali, negli ultimi anni ho collaborato con importanti società di informazione e promozione del territorio. Mi occupo di redazione, contenuti e progettazione per Enti, Associazioni ed Organizzazioni, e svolgo attività di Content Manager.