Autodifesa di Caino, una magistrale interpretazione di Andrea Camilleri, esce postumo. Questo è, infatti, il primo libro del grande scrittore siciliano ad uscire dopo la sua morte. Un monologo bellissimo e concitato in cui Camilleri interpreta il primo assassino della storia umana, che vuole difendersi.
«Sapete qual è stato il mio vero errore? Quello di non essermi mai difeso, di non avere mai esposto le mie ragioni. Ma ora basta! Questa sera ho deciso di pronunciare la mia autodifesa, immaginando che davanti a me ci sia un’aula di tribunale e che voi, se vorrete ascoltarmi, siate i giurati».
Autodifesa di Caino sarebbe infatti dovuta essere rappresentate il 15 luglio 2019 alle terme di Caracalla, proprio da Andrea Camilleri. L’autore però ci ha lasciati il 17 luglio. Sarebbe stato un grande ritorno dopo Conversazioni su Tiresia al teatro di Siracusa, spettacolo trasmesso anche in tv e proiettato nelle sale.
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La trama
Questo è un monologo deciso, sincero, spasmodico. Una lunga autodifesa che Caino getta in pasto al pubblico senza veli. Certo occorre immaginare un palcoscenico, le musiche e le scenografie curate dallo stesso Camilleri. Perché, ne siamo certi, a teatro quest’opera sarebbe stata ancora più stupenda.
Quello che leggiamo, questo piccolo gioiello che si ha il piacere di tenere tra le mani, è un insieme di sceneggiatura, narrativa, letteratura, fiction e memoir. Scopriamo esattamente dove avrebbero dovuto essere le scene, i filmati sullo schermo, i testi interpretati e recitati.
Andrea Camilleri mette in scena e per iscritto un lunghissimo percorso di conoscenza storica, dalla creazione del mondo per mano di Dio fino alla redenzione dell’uomo, passando appunto per l’episodio dell’uccisione di Abele per mano di suo fratello Caino.
A parlare è proprio lui, Caino, che narrando se stesso e la sua storia cerca di discolparsi, di aprirci gli occhi, di distinguere tra storia e leggenda. Attraverso le sue parole abbiamo una nuova versione dei fatti, una miriade di “contro-storie” che creano un Caino molto diverso da quello che abbiamo conosciuto nella Bibbia.
Autodifesa di Caino. La recensione
Nel giugno del 2019 Andrea Camilleri aveva dichiarato: «Torno a teatro perché sono un contastorie. In fondo non sono mai stato altro». Lo ha fatto in maniera splendida, tessendo la storia da sceneggiatore impeccabile, fornendo ai lettori dati, eventi, situazioni, visioni, elementi per giudicare.
Autodifesa di Caino (Sellerio) è un testo potentissimo e profondissimo perché rovescia le posizioni, cambia le carte in tavola. Parlando del Bene e del Male, Camilleri tira in ballo la sua sterminata cultura e la sua sensibilità artistica, letteraria, musicale, la sua passione per il mito.
Dal nulla mette in scena un giudizio, un processo, contro Caino, il primo assassinio della storia. Ma l’autore vuole che sia proprio il pubblico ad emettere la sentenza, dopo aver ascoltato le parole di difesa. Ancora un grande esempio di empatia, di visione storica e letteraria, di genio narrativo.
Interrogandosi sul Male, Camilleri mette in scena un teatro/mondo che arriva dritto al cuore e all’anima della gente, facendo scattare la scintilla del dubbio, del pensiero, della conoscenza. Solo un “cantastorie” speciale come lui poteva riuscirci.
Andrea Camilleri
Casa editrice
Sellerio
Anno
2020
Genere
Narrativa
Formato
Brossura
Pagine
80
ISBN
9788838940330