Premessa. Il titolo di questo libro di Giulia Blasi è Manuale per ragazze rivoluzionarie. Perché il femminismo ci rende felici e in effetti di questo si tratta: di un manuale praticamente perfetto, che tocca tantissimi temi, scritto in modo comprensibile, divertente ma allo stesso tempo autorevole ed aggiornato.
Non lasciatevi ingannare, però, perché questo volumetto è per tutte e tutti; anzi, meglio se lo leggono non solo le ragazze ma anche le donne di ogni età e gli uomini. Perché qui dentro c’è tutto ed il contenuto di questo prezioso manuale vale sia per chi già si occupa di femminismo e parità, sia per chi vuole capirci qualcosa. L’autrice nella Premessa scrive: «questo libro non è fatto per essere guardato con venerazione, è fatto a forma di trampolino. Come ti butti da qui, lo scegli tu».
Sicuramente non siamo nel campo delle opinioni, dei “secondo me”, ma proprio in un ambito che in molti paesi, più che in Italia purtroppo, ha una collocazione ben precisa nelle discipline e nella ricerca universitarie.
La trama
Giulia Blasi è principalmente una scrittrice, conduttrice radiofonica e giornalista. I suoi libri sono pubblicati da Einaudi, Mondadori, Piemme, Alegre. Il testo si divide in due parti: il cosa e il perché (patriarcato, femminismo, linguaggio, corpo) e il come (come cambiare le cose, tra mondo online e offline). Il patriarcato esiste e Giulia Blasi ne parla approfonditamente, scendendo nel quotidiano ed inserendo esempi concreti di vittime di questo sistema che lei stessa non esita a definire «come la mafia».
L’autrice ci ricorda anche che far sparire le donne è una pratica consolidata nei secoli, tra accuse di stregoneria, manicomi con eventuale elettroshock, convento, collegio, matrimonio riparatore per una violenza subita che infliggeva il disonore alla persona stuprata, non allo stupratore. E ancora: artiste o scienziate eccezionali in ogni campo ma mai inserite in nessun manuale scolastico.
Com’è la situazione oggi? Nel XXI secolo la maggior parte delle persone non si informa e crede ancora che femminista sia colei che odia gli uomini. E quindi femminista sarebbe per converso anche chi femminista proprio non lo è (Margaret Thatcher, ad esempio; in generale è assurdo il mito della donna forte e la scrittrice spiega ampiamente perché). Oggi il sessismo è onnipresente anche nel linguaggio: infermiera, maestra (ma non il Maestro direttore d’orchestra donna), operaia, dottoressa ad esempio sono termini nel tempo accettati, mentre assessora, ministra, sindaca – linguisticamente identici come costruzione – sarebbero cacofonici. O forse ci sono sempre state talmente poche figure femminili in ruoli chiave da rendere rara e quindi strana la parola cui adesso si continua a fare stupida resistenza, e spesso appunto sono le stesse donne ad opporla.
La recensione del libro di Giulia Blasi
Certo, come scrive Giulia Blasi, riformare un sistema che non ha alcuna intenzione di essere riformato può condurre a depressione o cinismo. Per questo il femminismo, l’attivismo, le scelte politiche che ognuno di noi compie ogni singolo giorno nel quotidiano delle sue azioni, devono riguardare tutte le persone. Tutti devono realizzarsi al meglio delle loro possibilità per essere davvero felici, al di là del sistema produci-consuma-crepa in cui purtroppo viviamo.
Il Manuale per ragazze rivoluzionarie (Rizzoli) affronta con estrema chiarezza questi e molti altri temi fondamentali per la nostra società, andando sul piano concreto con esempi numerosi e con le Feminist FAQs nella parte conclusiva del libro. Un libro completo e ben scritto, che mancava nel contesto italiano e che sicuramente aiuta a fornire un punto di vista completo e articolato su questioni che richiedono urgentemente attenzione, oltre che un rapido cambio di passo e tanta, tantissima informazione.
Giulia Blasi
Casa editrice
Rizzoli
Anno
2018
Genere
saggistica
Formato
Brossura
Pagine
302
ISBN
9788817104333