musica e trance

Musica e trance di Gilbert Rouget. Una ricerca dei rapporti fra musica e i fenomeni di possessione ancora attuale

La relazione tra musica e alterazione è sempre materia di ricerca attuale. Pensiamo ai grandi concerti che oggi acquistano una dimensione esponenziale quasi spirituale e irrazionale. La casa editrice torinese Einaudi con il volume Musica e trance ci offre una nuova edizione a quarant’anni dalla sua prima pubblicazione.

Gilbert Rouge, etnologo musicale francese, nel 1980 con Musica e trance (La musique et la trance. Equisse d’une théorie général des relations de la musique et de la possession) offre al mondo intero una ricerca importante e accurata sulla relazione tra musica e stato di coscienza. Da molto tempo l’edizione italiana del 1986 è rimasta fuori catalogo. Ecco la necessità e l’attualità di riportare l’attenzione su di un tema che accorda le note musicali degli storici, antropologi, sociologi, psicologi della musica e musicoterapeuti. Rouget fu allievo di André Schaefnner, allora direttore del Départment d’ethnologie musicale du Musée de l’Homme di Parigi. Il volume affronta in maniera chiara e lucida i rispettivi ruoli che la musica, la danza, il rito, tra religione e terapia giocano in un complesso meccanismo di trance a partire dalla possessione. Musica e trance è l’opera di riferimento per qualsiasi etnomusicologo e offre differenti dispositivi per comprendere la dimensione della trance. Dalla Siberia alla terra del Fuoco, dal Vietnam all’Africa, dall’Italia al Brasile, la musica apre ad uno spazio “folle”, di transizione, portando l’essere umano ad una nuova dimensione esperienziale.

Partiamo proprio dai termini di coscienza, normalità, alterazione, ordinario e non ordinario, patologia psichica e disordine. Sono molteplici le ragioni per cui un individuo ricerca l’estasi, lo straniamento di percezione ad esempio in un rituale sufi fino ad arrivare ai rave party giovanili del mondo contemporaneo. I nuovi stati alterati di coscienza come quelli del passato tra ossessione e possessione vengono determinati da dinamiche musicali significative. La musica ci convince Rouget è senza dubbio la dimensione capace di commuovere e persino sconvolgere. Ad esempio indagando i riti della possessione come quelli sciamani o estatico-religiosi, la musica acquista la funzione di veicolo di un testo sacro, guida alla danza e sostegno di azioni liturgiche. Come il linguaggio verbale si articola in differenti lingue, così anche la musica si compone di sistemi musicali differenti come i suoni, le grammatiche, le sintassi combinatorie, generando forme espressive e manifestazioni dell’agire umano. Grazie anche alle nuove discipline come le neuroscienze un testo come Musica e trance diviene indispensabile per un ricerca complessa ponendo ulteriori interrogativi sulle potenzialità dei comportamenti umani e i processi cognitivi attivati dal linguaggio musicale e la sua potenza di alterazione. Rouget con minuzia chirurgica distingue tutti i diversi momenti di una trance alla quale un soggetto può esperire, selezionando e indagando le diverse culture mondiali, da quelle “selvagge” fino ad arrivare a quelle globali e occidentalizzate. Lo studioso francese esplora tutta la complessità e le contraddizioni associate alle dinamiche delle manifestazioni, dove la musica ha un ruolo cruciale e fondamentale, così come si comporta una corrente elettrica con la vibrazione di un diapason a condizione che sia accordata con la stessa frequenza. In altre parole l’individuo conquista la sua dimensione transitoria sintonizzando il corpo, la testa e le gambe, dove emozione e immaginario si incontrano, manifestando una nuova dimensione emotiva.

Le novità di questa edizione 2019 di Musica e trance sono l’aggiunta di un galleria fotografica, una bibliografia ampliata e l’aggiornamento del capitolo sui Greci che viene rivisto in maniera peculiare. Se vogliamo scoprire come avviene questa dimensione di trance e perché nei contesti tradizionali viene sempre associata alla musica, non ci tocca che immergerci profondamente nella ricerca di Rouget e scoprire con sorpresa come la musica muove i moti del corpo, dell’anima e ci consegna un viaggio intrigante nella percezione umana fuori dall’ordinario.

copertina
Autore
Gilbert Rouget
Casa editrice
Einaudi
Anno
2019
Genere
saggistica
Formato
Brossura
Pagine
490
ISBN
9788806240219
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diGiorgio Cipolletta

Artista e perfomer italiano, studioso di estetica dei nuovi media. Dopo una laurea in Editoria e comunicazione multimediale, nel 2012 ho conseguito un dottorato di ricerca in Teoria dell’Informazione e della Comunicazione. Attualmente sono professore a contratto per corso di Fotografia e nuove tecnologie visuali presso Unimc. La mia prima pubblicazione è una raccolta di poesie “L’ombra che resta dietro di noi”, per la quale ho ricevuto diversi riconoscimenti in Italia. Nel 2014 ho pubblicato il mio primo saggio Passages metrocorporei. Il corpo-dispositivo per un’estetica della transizione, eum, Macerata. Attualmente sono vicepresidente di CrASh e collaboro con diverse testate editoriali italiane e straniere. Amo leggere, cucinare e viaggiare in modo “indisiciplinato” e sempre alla ricerca del dono dell'ubiquità.