Tra i tanti libri che sono stati capaci di formare la mia visione del mondo, Sarei stato carnefice o ribelle di Pierre Bayard (edito Sellerio) è uno di questi. Un saggio che si muove tra storia e psicologia, ma che in fondo indaga lo stato umano di ognuno di noi.
Pierre Bayard muove i suoi passi ipotizzando come sarebbe stata la sua vita se fosse nato nel ’22, proprio come suo padre, e se proprio come lui si fosse trovato immerso nel turbine di quegli anni e della Seconda Guerra Mondiale. Un libro sulle possibilità insomma, un percorso di ricerca scientifica dell’autore a come sarebbe stato il suo comportamento di fronte alla scelta di una linea di azione, di fronte all’occupazione nazista, di fronte alla gioventù.
Sarei stato carnefice o ribelle è quindi anche un libro sulla Resistenza, intesa sia come fatto storico, sia come capacità di ribellarsi. Perché negli episodi specifici che ci presenta Pierre Bayard, il dubbio è proprio questo: ribellarsi, arrendersi o collaborare con i carnefici? Per ognuno di questi episodi siamo portati a valutare ogni motivazione della scelta, per ideologia, indignazione, empatia, paura, altruismo.
Sarei stato carnefice o ribelle è un saggio che si basa su documenti e testimonianze scritte e orali, dai quali scaturiscono tre colonne fondamentali: quella che Pierre Bayard chiama personalità potenziale (cioè il modo di reagire in circostanze di particolare stress o violenza che sperimentiamo nella nostra vita), leggi stabili psicologiche e la somiglianza caratteriale con i nostri padri. Questo libro racchiude le domande che milioni di volte ci siamo fatti attraverso l’arte, la letteratura, il cinema, le varie discipline. Un testo che mescola storia, psicologia, esperienza e la straordinaria forza di ribellarsi e dire di no.
Pierre Bayard
Casa editrice
Sellerio
Anno
2018
Genere
saggistica
Formato
Brossura
Pagine
189
Traduzione
Andrea Inzeriello
ISBN
9788838937514