Yasmina Reza – Conversazioni dopo un funerale

Adelphi ha recentemente riportato in libreria Conversazioni dopo un funerale, pièce teatrale di Yasmina Reza scritta fra il 1983 e il 1984. L’anno in cui è andata in scena, nel 1987, quest’opera ha ricevuto il premio Moliere.

Yasmina Reza è considerata oggi la più importante drammaturga di lingua francese, e leggendo questo piccolo gioiello si capisce bene il perché. La sua scrittura cattura per immagini e trascina il lettore dentro vicende così “semplicemente complicate”.

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La trama

Aveva venticinque anni, Yasmina Reza, quando ha scritto questa pièce, e ci si stupisce, rileggendola oggi, nel vedere a che punto avesse già affinato i suoi strumenti: una scrittura da cui viene espulso tutto il superfluo («il grasso», come lo chiama lei); un ritmo scandito da pochissimi elementi (le pause, i mo­menti di buio); la capacità di far intuire allo spetta­tore (e al lettore) gli stati d’animo dei personaggi, e le dinamiche che si stabiliscono tra loro, mediante gesti minimi, frasi in apparenza anodine, scambi di occhiate; e la strepitosa abilità, che è solo sua, nel mescolare il registro del comico e quello del tragico.

Perfino, come in questo caso, nelle ore successive alla cerimonia con cui tre fratelli, insieme alla ex compagna di uno di loro e a uno zio munito di consorte, hanno seppellito il padre nel giardino di casa.

Quello a cui assisteremo sarà l’affiorare di conflitti latenti, antiche gelosie, dolori e rancori la cui rimozione ha provocato piaghe mai rimarginate. Il velo sui segreti di famiglia si solleva a poco a poco – o si lacera con violenza – davanti agli occhi del lettore (e dello spettatore), fino alla catarsi. E sullo sfondo una domanda: ma papà se la faceva o no la signora della pedicure?

Conversazioni dopo un funerale, di Yasmina Reza – La recensione

Quante volte avete pensato “Come vorrei essere una mosca per sapere cosa dicono in quella famiglia?”. Ecco, leggendo Conversazioni dopo un funerale avrete la sensazione di diventare quella mosca, entrare nella scena spiando movimenti, parole, azioni, perfino sentimenti.

Da sempre, poi, i funerali sono quel momento in cui la famiglia si riunisce, e non solo la famiglia. Tra il dolore per la perdita e uno spicchio di futuro, il presente è fatto di piccole cattiverie, rapporti che si modificano, un passato che ritorna. Yasmina Reza delinea la cornice dentro cui si svolge una singola giornata. Con disarmante lucidità ci mette di fronte al movimento dinamico e costante di tre fratelli che piangono la morte del padre, e che si relazionano con uno zio, sua moglie e una ex.

Pochi personaggi, pochi ambienti, la sensazione di trovarsi davvero dentro la scena e quasi di “disturbare”; la paura di non farsi vedere dai protagonisti della vicenda. In un libro che si divora in un attimo c’è dentro la fotografia di ciò che siamo, nel dolore e nell’eccitazione, nella paura e nel desiderio. Li percepiamo anche noi, diventando voyeur del dolore di una famiglia.

In un solo giorno, insomma, questi uomini e queste donne che si trovano a condividere un momento così “particolare” cambiano radicalmente. Yasmina Reza va letta anche per questo. Perché nella sua scrittura ci sono la delicatezza e la sensibilità giuste per comprendere, in fondo, cosa è davvero importante in ogni vicenda.

copertina
Autore
Yasmina Reza
Casa editrice
Adelphi
Anno
2023
Genere
Narrativa
Formato
Brossura
Pagine
74
Traduzione
Daniela Salomoni
ISBN
9788845937743
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diDonato Bevilacqua

Proprietario e Direttore editoriale de La Bottega di Hamlin, lettore per passione e per scelta. Dopo una Laurea in Comunicazione Multimediale e un Master in Progettazione ed Organizzazione di eventi culturali, negli ultimi anni ho collaborato con importanti società di informazione e promozione del territorio. Mi occupo di redazione, contenuti e progettazione per Enti, Associazioni ed Organizzazioni, e svolgo attività di Content Manager.