Vi presentiamo oggi l’ultimo libro di Jennifer Guerra: Il capitale amoroso. Manifesto per un eros politico e rivoluzionario (Bompiani), pubblicato a marzo 2021 nella collana Munizioni, diretta da Roberto Saviano.
Jennifer Guerra è una giornalista professionista e scrittrice nata a Brescia nel 1995. Ha collaborato con Forbes Italia, è redattrice di The Vision, per cui ha curato anche il podcast a tema femminista AntiCorpi (su Spotify, Apple Podcast, Google Podcast) e recentemente per la rivista Ossigeno (People). Il suo primo libro, Il corpo elettrico, è stato pubblicato nel 2020 da Tlon. Al centro dei suoi interessi si trovano le tematiche di genere, i femminismi, i diritti LGBTQ+. È autrice della postfazione al Manifesto della cura (The Care Manifesto, portato in Italia da edizioni Alegre, 2021), libro intrinsecamente legato a questo suo ultimo lavoro.
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Jennifer Guerra – L’amore nei mass media, tra illusione e cinismo
Il saggio si apre con una citazione da Baruch Spinoza, filosofo che si ritrova più volte fra le pagine. Segue poi una personale dichiarazione d’amore verso Ernest Hemingway: in particolare, Jennifer Guerra fa anche notare che «quasi nessuno dice che i protagonisti di Hemingway fanno ciò che fanno per il motivo più semplice e più importante che possa esserci. L’amore».
Dopo una breve analisi del vero finale di Pretty Woman, preso come esempio di film favola che i media utilizzano per idealizzare l’amore, si parla di amore romantico da un lato e di cinismo e repulsione verso di esso dall’altro. In entrambi i casi, i media influiscono pesantemente sulla nostra visione dell’amore, dato che anche il sentimento di disincanto è collegato con la delusione verso la nostra società. Scopriamo dunque fin da subito che l’amore non è una faccenda privata, al contrario è decisamente una questione pubblica, oltre che una ben precisa scelta (il personale è politico).
Dopo citazioni tratte da bell hooks ed Erich Fromm, segue una panoramica sulle sei ideologie dell’amore del sociologo canadese John Alan Lee.
Il capitale amoroso – Amore e neoliberismo
«I poveri non hanno mai avuto tempo per amare». L’autrice fa notare come il tempo della giornata sia asservito alla produttività: persino gli hobby devono possibilmente avere uno scopo lucrativo e performativo. Guerra riflette sul lavoro di cura, sul concetto di cronofagia, sull’ideologia dell’uomo che si è fatto da solo e molti altri aspetti della nostra società fortemente normativa, analizzati con citazioni da sociologi e filosofi. L’amore diventa superfluo, rispetto a carriera, denaro, successo: «è funzionale all’idea che il sistema non possa cambiare. Che i nostri valori siano immutabili. Che l’unica etica possibile sia l’assenza di etica del capitalismo. È un ragionamento molto simile a quello di chi giustifica teorie razziste, sessiste e omofobe: il mondo è sempre andato così e non c’è ragione di cambiarlo, a maggior ragione se dobbiamo abbandonare lo status quo per buttarci nell’ignoto».
L’amore nella comunità
Nel terzo capitolo irrompe di nuovo Hemingway e si parla a lungo di libri, film e amore. Non si farà qui il riassunto di un saggio che va letto con calma e attenzione, va quasi ascoltato nelle verità che va a toccare.
Nel quarto e ultimo capitolo, Jennifer Guerra ribadisce più volte il concetto del potenziale rivoluzionario dell’amore. L’amore può essere resistenza personale in un mondo frenetico che non ha tempo di prendersi cura dell’altro. Troppo spesso l’amore è visto come un’estensione del nostro ego, basti pensare a fenomeni come il ghosting, dove la persona sparisce all’improvviso dalla vita di qualcuno o all’accumulazione seriale di esperienze sessuali da vivere per poter raccontare di aver raggiunto il più alto numero possibile di partner, senza interesse per i nostri sentimenti e per quelli altrui.
Il capitale amoroso è l’antitesi del capitalismo. È ciò che Alexandra Kollontaj chiamava “potenziale d’amore”: «amando qualcuno, accogliamo in noi e nell’altro i suoi bisogni, la sua vulnerabilità. In una parola, ci prendiamo cura di lui. E la cura è qualcosa che si moltiplica, si riverbera nel bene che facciamo». Solo partendo dal nostro spazio personale, potremo arrivare a una vera trasformazione della società.
Scrivere d’amore o provare a darne una qualche definizione è probabilmente una delle sfide più ardue di tutti i tempi. Jennifer Guerra ci riesce sia quando parla di Pretty Woman sia quando parla di Marx, dando al suo saggio un taglio veramente originale: il libro è anche un po’ personale ma prevale l’aspetto di apertura verso l’esterno, verso nuovi percorsi immaginati per la collettività. Come lettori non possiamo far altro che seguire curiosi questi sentieri, che ci risuonano al momento più che comprensibili e soprattutto attuabili.
Jennifer Guerra
Casa editrice
Bompiani
Anno
2021
Genere
saggistica
Formato
Brossura
Pagine
129
ISBN
9788830104327