Il corpo non dimentica è un altro di quei volumi che ci fanno apprezzare sempre di più il lavoro di Raffaello Cortina Editore.
Un libro che ben si inquadra nel percorso editoriale scelto dalla casa editrice milanese, che affronta temi scientifici di grande rilevanza rendendoli accessibili a tutti. Il corpo non dimentica si inserisce anche nell’attuale dibattito sull’epicentrica, lasciando ancora porte aperte nel confronto tra nature e nurture.
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Il libro
Sigmund Freud ha messo più volte in luce la centralità del corpo nella costruzione del mondo psichico. Questa inscindibilità della mente dal corpo era stata sostenuta secoli prima da Spinoza e ha trovato nel Novecento importanti conferme in campo fi losofico da parte di Merleau-Ponty e in seguito grazie al contributo di psicoanalisti come Daniel Stern.
Oggi questa ipotesi è stata confermata da ricerche che hanno esplorato le dinamiche corporee nello sviluppo infantile, dalla gravidanza ai primi anni di vita, e che hanno trovato ulteriori evidenze negli studi delle neuroscienze.
Azione e percezione sono processi intimamente legati nel cervello e le ricerche sul ruolo del sistema motorio nella costruzione della mente relazionale rinforzano la visione d’inscindibilità tra mente e corpo.
Anche in campo clinico, la terapia della parola, che ha fondato la cura psicoanalitica, si è modificata valorizzando le comunicazioni preverbali ed extraverbali intrecciate con il corpo, che ne hanno ampliato lo scenario relazionale. Il libro esplora questi nuovi ambiti della ricerca in campo infantile e neurobiologico, per poi prendere in considerazione le implicazioni cliniche. Prefazione di Lynne Murray.
Il corpo non dimentica – La recensione
Siamo un corpo o abbiamo un corpo? Questa è la domanda che attraversa da sempre la storia della psicologia, della filosofia, della sociologia e dell’antropologia. Massimo Ammaniti e Pier Francesco Ferrari, con Il corpo non dimentica, cercano di dare una risposta a questa domanda attraverso una ricchissima raccolta di studi empirici, sebbene i riferimenti e gli autori nominati siano ascrivibili al campo scientifico.
Già Freud sosteneva che l’Io è “un derivato di sensazioni corporee, una sorta di percezione psichica del corpo”. Proprio per questo la comunicazione non verbale e le tracce sensoriali sono stati sempre elementi importantissimi per la pratica clinica. Queste tracce infatti si iscrivono nella memoria sensoriale già dalla gravidanza.
Gli autori propongono una teoria precisa, cioè che la percezione sia legata all’azione. Su questo terreno si va poi a costruire lo sviluppo. Con la scoperta dei neuroni specchio abbiamo un’ulteriore conferma che “il corpo non mente” e che le azioni e le sensazioni dell’altro non sono intuite dall’interlocutore, ma incarnate nei suoi stessi circuiti memoriali.
Il corpo non dimentica è un libro talmente scientifico che per assurdo può essere facilmente approcciato da tutti.
Massimo Ammaniti
Casa editrice
Raffaello Cortina Editore
Anno
2020
Genere
saggistica
Formato
Brossura
Pagine
194
ISBN
9788832851779