Beati gli inquieti

Beati gli inquieti – Stefano Redaelli

Tra i 62 nominati dagli Amici della domenica per il Premio Strega 2021, Beati gli inquieti è un’opera di “confine”, che unisce la narrativa, la poesia e l’elemento imprescindibile della vita.

Stefano Redaelli vuole indagare un universo ancora poco conosciuto, affascinante, pieno di sfumature. Beati gli inquieti è un viaggio nella follia, un percorso delicatissimo e umanissimo.

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La trama

Antonio è un ricercatore universitario che si rivolge alla struttura psichiatrica Casa delle Farfalle, per iniziare un percorso di ricerca molto particolare.

Antonio vuole infatti raccontare la follia, e per raccontarla devi osservarla da vicino, devi conoscerla, abitarla. Per cui prende accordi con la direttrice e si finge paziente.

Così riesce a scoprire le storie delle persone che abitano la struttura, le loro paure, i desideri, le loro ossessioni. “I matti dicono sempre la verità, sono uomini liberi”.

Così Antonio conoscerà Marta, Cecilia, Angelo, Carlo e Simone, ma sarà costretto anche a fare un percorso di conoscenza verso se stesso, più a fondo di quanto non abbia mai fatto prima.

Beati gli inquieti – La recensione

Stefano Redaelli va oltre il romanzo, oltrepassa le classiche strutture narrative e gli schemi di scrittura per comporre una sorta di diario che racconta la vita degli altri e un pezzo della propria, dei suoi studi, dei suoi interessi.

Beati gli inquieti (NEO) è un insieme di voci e di vite, proprio come ha scritto Remo Rapino parlando di questo libro: «Invita a ripensare a se stessi e a cogliere il senso più vero del vivere il mondo. Mi è sembrato di fare un viaggio dall’inquieto alla serenità, grazie alla scoperta di mondi, di anime».

E in effetti la scrittura di Stefano Redaelli non lascia spazio agli arricchimenti, alle metafore, ai giri di parole. Va invece all’immediato, al senso profondo di quelle sfumature di cui si compone la follia, e lasciando parlare loro, “i folli”, questo linguaggio si fa poesia a volte.

Beati gli inquieti è un romanzo di confine, quindi, perché al confine c’è la scrittura ma anche la stessa natura umana di cui si parla, o che si vuole indagare. E questo percorso viene fatto con una delicatezza estrema, soffermandosi sull’insolito, sul mai raccontato, sul non detto. Perché davvero per raccontare questo universo così vasto serve conoscerlo da vicino, viverlo in prima persona.

Tra fiducia e prudenza, questo percorso dall’irrequietezza alla serenità è quasi una sospensione del tempo, un continuo parallelismo tra la follia della struttura e la follia del mondo, tra ciò che consideriamo follia negli altri e ciò che potrebbe esserlo in noi stessi.

Più di un romanzo quindi, una scrittura al confine che ci richiama alla comprensione di come, anche nella follia, c’è poesia, magia e soprattutto vita.

copertina
Autore
Stefano Redaelli
Casa editrice
Neo Edizioni
Anno
2021
Genere
Narrativa
Formato
Brossura
Pagine
207
ISBN
9788896176818
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diDonato Bevilacqua

Proprietario e Direttore editoriale de La Bottega di Hamlin, lettore per passione e per scelta. Dopo una Laurea in Comunicazione Multimediale e un Master in Progettazione ed Organizzazione di eventi culturali, negli ultimi anni ho collaborato con importanti società di informazione e promozione del territorio. Mi occupo di redazione, contenuti e progettazione per Enti, Associazioni ed Organizzazioni, e svolgo attività di Content Manager.