Safe è la serie tv Netflix uscita il 10 maggio 2018 ed ideata da Harlan Coben, che vede protagonisti Michael C. Hall e Amanda Abbington.
Un thriller corale che era molto atteso, ma che ha concluso la sua produzione dopo la prima stagione. Un classico copione di tensione crescente in cui vengono a galla tutti i segreti di una comunità.
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La trama
Tom Delaney (la faccia di Dexter) è un medico da poco vedovo che vive con le figlie Jenny e Carrie. Dopo un anno dal lutto la vita della famiglia sembra ancora sconvolta.
I Delaney vivono in un comprensorio esclusivo, nel quale una recinzione sorvegliata 24 ore su 24 separa e protegge gli abitanti dal mondo esterno. Una sorta di universo privato che le famiglie hanno voluto per sentirsi più sicure.
Ora però la tranquillità è cancellata dalla scomparsa di Jenny e dal ritrovamento del cadavere del suo fidanzato, Chris, dopo una festa a casa di amici. Tom inizia così un’indagine parallela a quella della polizia, scavando nelle vite della comunità di cui fa parte, svelando segreti e bugie dei suoi amici.
Safe. La recensione
Safe è quindi la storia disperata di un padre che cerca la sua figlia scomparsa, e nel farlo non guarda in faccia nessuno. L’indagine sconvolgerà l’equilibrio di un’intera comunità, che fino a quel momento aveva scelto di coprire i propri segreti e di cancellare il passato.
Anche in un moderno paradiso fatto di lusso e carico di borghesia può nascondersi il male, in diverse forme. Niente e nessuno è al sicuro quando l’istinto umano prende il sopravvento. Harlan Cober crea un contesto perfetto (in apparenza tranquillo e protetto) per inserire quel piccolo frammento che presto esploderà.
Lo spettatore inizia la storia sentendosi tranquillo, ma ben presto la pericolosità esterna farà ingresso nel complesso residenziale e nella vita delle persone, fino a portare a galla ciò che non si può dire, ciò che nessun cancello può tenere lontano.
Ad un certo punto della storia non ci si può fidare di nessuno, capiamo che è impossibile conoscere davvero chi ci sta accanto, e che a volte le reti sociale e i rapporti che costruiamo sono illusori, pure finzioni.
Il copione è abbastanza classico, con il deflagarsi delle sicurezze di una comunità che vuole fingersi al sicuro, e con i colpevoli che vanno ricercati all’interno e non all’esterno. Niente di nuovo dunque per Safe, una serie con tanti personaggi e tante situazioni che dovranno fare i conti con il proprio passato ed i propri fantasmi.