Hermann Hesse in vita sua è stato molte cose: poeta, scrittore, filosofo, pittore e persino aforista. La sua produzione letteraria è vastissima, con ben 15 raccolte di poesia e 32 romanzi.
Ha vinto il Premio Nobel per la Letteratura nel 1946, come apice di uno stile in cui Hermann Hesse ha sempre dato spazio ai concetti di esistenzialismo e di spiritualismo. Il mistico e la filosofia orientale (indù e buddhista soprattutto) sono sempre stati concetti a lui cari.
Tra i numerosi romanzi di successo scritti da Hermann Hesse, tra cui ricordiamo anche Peter Camenzind (1904), Gertrud (1910), Demian (1919) e Il giuoco delle perle di vetro (1943), abbiamo deciso di consigliarvi tre capolavori indimenticabili, che meritano un posto speciale in ogni libreria.
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Siddharta. L’opera più conosciuta di Hermann Hesse
Un breve romanzo con ambientazione indiana, che ha visto la luce nel 1922, e che negli anni ha avuto una grande fortuna, fino ad essere considerato il libro più conosciuto di Hermann Hesse.
I giovani hanno infatti riscoperto un testo di uno scrittore moderno e saggio, con una parabola romanzesca che si pone come insegnamento sulla vita. Siddharta è uno che cerca di vivere la propria vita intensamente: esperienze mistiche, sensuali, meditative e filosofiche si mescolano con gli affari. Un percorso mai definitivo alla ricerca del tutto.
Siddharta ripete il «costante, tranquillo, fine, impenetrabile, forse benigno, forse schernevole, saggio, multirugoso sorriso di Gotama, il Buddha, quale egli stesso l’aveva visto centinaia di volte con
venerazione».
Il lupo della steppa
Pubblicato nel 1927, questo romanzo si inserisce in un contesto europeo in cui i regimi totalitari stanno prendendo piede. Il lupo della steppa è uno dei libri più radicali di Hermann Hesse.
Il protagonista è Harry Haller, che vive in condizione di perenne infelicità a causa del dissidio interiore tra l’uomo (la parte spirituale e culturale) e il lupo (la parte istintiva, selvatica e caotica).
In una condizione di isolamento totale arriva quasi al suicidio. Poi verrà rieducato alla vita comune da una donna non colta ma intelligente, con cui ritroverà la via per comprendere meglio le “non regole” della vita.
Narciso e Boccadoro
In questo libro Hermann Hesse riflette sul conflitto tra spirito e natura, fra eros e logos, tra arte e ascesi. cerca una conciliazione tra questi concetti, e pone al lettore interrogativi importanti sulla condizione dell’uomo contemporaneo.
Nel farlo fonde la favola, i simboli e il romanzo picaresco. Siamo nel medioevo, in cui si sviluppa un’amicizia tra il dotto e ascetico Narciso (destinato ad una carriera religiosa) e Boccadoro, artista geniale e vagabondo tentato dalla ricchezza e innamorato della caducità della vita.
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