In territorio selvaggio – Laura Pugno

Non capita spesso di imbattersi in riflessioni sul romanzo e sulla scrittura così profonde e personali come quelle che Laura Pugno propone nel suo In territorio selvaggio (Nottetempo), che potremmo definire una sorta di mappa da seguire alla ricerca di un percorso e di un orientamento nel vasto universo dello scrivere e del rapporto tra lettori e scrittori.

LA RECENSIONE DI “LA META’ DI BOSCO”, DI LAURA PUGNO

INTERVISTA A LAURA PUGNO: SOVVERTIRE L’IRREVERSIBILE

Che cosa chiediamo ad un libro? L’importante è che sia solo ben scritto, lineare? Abbiamo solo bisogno di identificarci nella figura del/della protagonista che combatte la quotidianità e di confortarci con esso/a? La risposta, secondo Laura Pugno, non è così semplice e scontata. Un libro può e dovrebbe essere ben altro di un semplice giardino agghindato e ben custodito. Occorre dare all’esperienza della scrittura il potere di portarci, appunto, In territorio selvaggio, lì dove il giardino diventa bosco, esperienza d’ignoto.

Diffidate da coloro che vi dicono che un libro è “carino”, o da coloro che hanno voglia di leggere “qualcosa che non li faccia pensare troppo”. La lettura e la scrittura sono forme di conforto sì, ma anche di conoscenza, «quella conoscenza che avviene attraverso il perdersi, e poi ritrovare, trasformati, la strada».  Questo quaderno di appunti di Laura Pugno è un flusso di idee e di coscienza, di domande e risposte continue, di dubbi e di ricerca anche nelle sue opere, a partire da La ragazza selvaggia (finalista al Premio Campiello 2017) fino al recente La metà di bosco.

Non è un caso, a ben vedere, che nelle sue opere ritornino termini come “bosco” e “selvaggio”. Partendo proprio dal suo linguaggio e dalla sua scrittura, incapace di mentire, veniamo proiettati In territorio selvaggio e pericoloso, proprio perché senza confini. Ma è proprio qui che avviene la scoperta, perché «può darsi che quel viaggio sia anche il tuo: il libro di una vita. Ma i viaggi sono infiniti, e le vite, e i libri, e così il selvaggio si trova a essere inesauribile, proprio perché non esiste, e sei tu a cercarlo».

Leggete quindi, scrivete, cercate di perdervi. Non lasciate mai che i libri siano un’esperienza facile, leggera. Domandatevi che cosa vi chiede un romanzo, e che cosa state chiedendo voi a lui, ricordandovi sempre che «il selvaggio è deciso da noi, non esiste in natura, si crea nel momento in cui chiudiamo la porta di casa, definiamo un dentro e un fuori».

copertina
Autore
Laura Pugno
Casa editrice
Nottetempo
Anno
2018
Genere
saggistica
Formato
Brossura
Pagine
120
ISBN
9788874527311
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diDonato Bevilacqua

Proprietario e Direttore editoriale de La Bottega di Hamlin, lettore per passione e per scelta. Dopo una Laurea in Comunicazione Multimediale e un Master in Progettazione ed Organizzazione di eventi culturali, negli ultimi anni ho collaborato con importanti società di informazione e promozione del territorio. Mi occupo di redazione, contenuti e progettazione per Enti, Associazioni ed Organizzazioni, e svolgo attività di Content Manager.