C’è un passaggio preciso in cui Paolo Nori spiega esattamente il senso de La grande Russia portatile, suo ultimo lavoro edito da Salani: «Questo libro viene un po’ fuori dall’idea che sarebbe forse sensato fare un libro composto da racconti semplicissimi che raccontano le cose che sono successe a uno straniero posseduto dalla letteratura e dalla cultura russa».
E in effetti La grande Russia portatile non è altro che una sorta di percorso temporale e memoriale a ritroso nei pezzi di vita in cui Paolo Nori ha incrociato la Russia per «giri, avventure e guerre che ha visto e vissuto». Paolo Nori si definisce uno straniero posseduto, ed è come se in questo flusso di parole scomposto (che alla fine forma la completezza de La grande Russia portatile) volesse convincerci della bellezza di quell’immenso Paese, raccontandocelo a volte brutalmente e a volte delicatamente.
C’è tanto della Russia in questo libro: l’autore scompone la storia tra passato e presente parlando di politica e di politici, parlando di arte e di musica e poi di letteratura, tanta letteratura. I libri, le biblioteche, gli studi, queste sono state le scintille che hanno dato inizio al rapporto di amore tra Nori e la Russia.
E poi, ne La grande Russia portatile, Paolo Nori fa un’altra cosa; oltrepassa i classici parametri della scrittura e della punteggiatura per muoversi in quello spazio tra lo scritto e il parlato, che fanno sembrare ogni suo libro un po’ un monologo e un po’ un dialogo con il lettore, tanto che a volte ti viene voglia di rispondergli, e ti trovi a parlare da solo con un libro in mano.
Questo insomma è il racconto di uno scrittore innamorato della Russia e dell’Italia, di trent’anni di storia e dei suoi cambiamenti.
Paolo Nori
Casa editrice
salani Editore
Anno
2018
Genere
Narrativa
Formato
Brossura
Pagine
264
ISBN
9788893816779