Marianne Faithfull: «Ecco chi ha ucciso Jim Morrison»

La morte di Jim Morrison, avvenuta a Parigi il 3 luglio del 1971, è da sempre oggetto delle più disparate speculazioni. Un po’ perché non fu mai fatta alcuna autopsia (la causa della morte ufficiale è arresto cardiaco) e un po’ perché, quando si parla di decessi prematuri di star del cinema e musicisti (vedi Elvis Presley o Kurt Cobain), sembra quasi automatico che saltino fuori spiegazioni più o meno strampalate.

Ora, ad aggiungere un altro tassello al puzzle della morte del leader dei Doors ci pensa Marianne Faithfull, la quale, in un’intervista a Mojo, ha affermato di sapere chi è responsabile della morte Morrison. Si tratta, secondo la ricostruzione della songwriter, di Jean de Breteuil, spacciatore e, all’epoca dei fatti, amante della Faithfull. La coppia era a Parigi il giorno della morte di Morrison: de Breteuil andò a trovare il frontman dei Doors nel suo appartamento in Rue Beautreillis 17, mentre la Faithfull rimase in albergo. All’incontro, de Breteuil avrebbe consegnato a Morrison una dose fatale di eroina, quella che l’avrebbe portato poi all’arresto cardiaco.

«Intuivo che ci sarebbero stati dei guai», spiega la musicista nell’intervista. «Lui andò a casa di Morrison e lo uccise. Voglio dire, sono sicura che sia stato un incidente. Povero bastardo. L’eroina era troppo forte? Sì. E lui morì». «Alla fine, tutti quelli che avevano a che fare con la morte di quel povero ragazzo sono morti anche loro [Pamela Courson, la fidanzata di Morrison, e lo stesso de Breteuil, n.d.r.]. Tutti tranne me», spiega la Faithfull, la quale aveva già raccontato l’episodio nel 1994, nell’autobiografia scritta con David Dalton. Nel libro aveva rivelato anche che de Breteuil tornò dall’incontro con Morrison stravolto e le chiese di fare i bagagli e di partire per il Marocco.

Nel corso dell’intervista a Mojo, la Faithfull parla anche di un’altra musicista prematuramente scomparsa, Amy Winehouse, che come Morrison si è spenta a 27 anni, a causa di uno shock provocato da una massiccia assuzione di alcool dopo un periodo di astinenza. A causa del passato turbolento della Faithfull, segnato da abusi di droga, «Amy era molto diffidente nei miei confronti», spiega la musicista, «non voleva le dicessi nulla». «C’è un livello di narcisismo misto al disprezzo di sé. Lo so bene. È come una parete di vetro fra te e il mondo, perciò tutto l’amore che gli altri riversano su di te tu non lo senti. Ma non riesco a pensare a cosa avrei potuto fare oltre a prenderla da parte e dirle di darsi una svegliata».

La Faithfull, nel frattempo, si prepara all’uscita del suo nuovo album. Give my love to London, che sarà pubblicato il prossimo 29 settembre. I brani sono stati scritti dalla stessa Faithfull (i testi) con, tra gli altri, Roger Waters, Anna Calvi, Pat Leonard, Tom McRae e Steve Earle. Tra gli ospiti dell’album, seguito di Horses and high heels (2011), figurano alle chitarre Warren Ellis e Jim Sclavunos (già con Nick Cave nei Bad Seeds) e Adrian Utley dei Portishead, alle tastiere Ed Harcourt, alla batteria Rob Ellis, al basso Dimitri Tikovoi e un quartetto d’archi. Il disco è prodotto da Ellis e Tikovoi, e missato da Flood.

Ecco l’audio di Sparrows will sing, scritto dalla Faithfull con Roger Waters:

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