Le irregolari di Massimo Carlotto è un libro che vale molto di più del semplice prodotto che ci ritroviamo tra le mani. Un’opera che è un esempio di come la letteratura possa avere il significato di memoria e di testimonianza, ma anche di documento.
«Gli uomini della dittatura e quelli della democrazia le odiano perché non permettono a nessuno di dimenticare. Gli uomini… perché di loro si tratta – la violenza del potere è maschile».
Le donne di Plaza de Mayo, Nonne e Madri dei desaparecidos argentini, difficilmente scompariranno dalla memoria di chiunque abbia letto Le irregolari. Buenos Aires horror tour di Massimo Carlotto, un romanzo di incalcolabile valore testimoniale.
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La trama
Il libro è il frutto di un viaggio che l’autore fece in Argentina nel 1996. Ancora con la bocca amara per il destino inclemente di alcuni compagni e amici guerriglieri attivi nei movimenti latinoamericani, Massimo Carlotto giunge a Buenos Aires, la città labirintica che “non finisce mai”, il luogo in cui ricordare è un atto di difficile ma necessaria resistenza. Qui, venuto a conoscenza della parentela che lo lega a Estela Carlotto, presidente delle Abuelas de Plaza de Mayo, Massimo inizia a raccogliere le storie di desapareción che hanno tessuto le trame sporche della Storia argentina tra il 1976 e il 1983, gli anni della dittatura militare.
Ogni donna ha il suo episodio da raccontare ne Le irregolari e ogni donna testimonia, perché, a ragione, riconosce nel proprio atto di narrazione un atto rivoluzionario. L’eredità ribelle e disobbediente dei figli catturati ed uccisi nelle subdole operazioni dei sottoufficiali di regime, uomini servi di un potere becero e vigliacco, è custodita nello scrigno aperto di una maternità che quelle donne hanno imparato a condividere. Sovvertendo anche la linearità del passaggio di consegne generazionale, quello della cosiddetta trasmissione dell’esperienza di padre in figlio, a Plaza de Mayo le irregolari vivono una lotta che hanno ricevuto come preziosissimo dono da coloro a cui hanno donato la vita. Una rivoluzione nella rivoluzione.
Le irregolari di Massimo Carlotto. La recensione
Le irregolari (edizioni e/o) è un racconto, un documento storico, un’autobiografia, ma è soprattutto un’acuta riflessione sui percorsi impervi e tortuosi dell’anamnesi tramite la quale Massimo Carlotto prova a capire dove si annida il germe fertile della rivoluzione e che fine ha fatto la memoria della lotta.
È così che Carlotto, tenendo stretto a sé l’esempio delle Nonne e delle Madri, intreccia quei racconti con il suo vissuto personale e di dissidente, si allontana dalle disillusioni perché convinto che nella parola si annidi il germe, quello fertile, della rivoluzione e che la stessa scrittura sia un viaggio con cui traghettare le coscienze verso le sponde di una lotta a venire.
Le donne di Plaza de Mayo non saranno desaparecidas nella memoria di chiunque abbia letto Le irregolari. Assieme alla memoria di quelle donne perdurerà la memoria delle loro figlie e dei loro figli e insieme a questa la speranza indomita in un mondo migliore possibile.
Massimo Carlotto
Casa editrice
Edizioni e/o
Anno
2012
Genere
Narrativa
Formato
Tascabile
Pagine
272
ISBN
9788876419690