«Nessun altro scrittore della sua generazione ha avuto una presenta intellettuale altrettanto potente» sosteneva Brian Aldiss riguardo a Philip K. Dick. E come dargli torto?
Opere come L’uomo nell’alto castello, Scorrete lacrime disse il poliziotto, Ma gli androidi sognano pecore elettriche?, Un oscuro scrutare ed altre hanno saputo ridefinire i cliché della science fiction per affrontare i temi cruciali dell’esistenza (l’identità, il rapporto tra realtà-finzione e individuo-società) con straordinaria forza immaginifica.
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La trama
Ovvio che il cinema sia stato notevolmente attratto dalla produzione di Philip K. Dick. Le trasposizioni per il grande schermo dei suoi racconti e dei suoi romanzi non si contano più.
Ed è proprio in occasione dell’uscita dell’ennesima pellicola ispirata ad una novella dello scrittore californiano (I guardiani del destino di George Nolfi) che la Fanucci ha pensato di riunire in un solo volume ben sette short-story fagocitate da Hollywood e trasformate in blockbuster di successo.
Pubblicati tra il ’53 e il ’66, i sette racconti qui riuniti ruotano intorno alle classiche ossessioni di Dick: il totalitarismo, il simulacro, lo strapotere delle corporation. La lettura è un affascinante tour de force tra memorie artificiali che sostituiscono esperienze mai vissute (Ricordiamo per voi, da cui Veroheven ha tratto Atto di forza), mutanti in grado di prevedere i crimini (Rapporto di minoranza, portato al cinema da Spielberg) e vedere il futuro (Next, rifatto da Lee Tamahori).
E ancora: misteriosi “stabilimenti” che operano per sovvertire uno stato di polizia (I labirinti della memoria, alla base dei Paycheck di John Woo) e silenziosi “impiegati” che operano perché tutto vada come deve (I guardiani del destino).
Philip K. Dick – La recensione
Philip K. Dick, nel dipingere scenari futuribili, racconta il suo presente, l’America della Guerra Fredda, del pericolo comunista, la civiltà fondata sull'”equilibrio del terrore”. E lo fa con sguardo irrimediabilmente pessimista, mettendo in evidenza tutta la stupida presunzione del genere umano, impegnato nella pratica della sopraffazione sistematica, avvelenato dalla sete di potere sino all’autodistruzione, accecato dall’idea ridicola della propria supremazia sulle altre forme di vita. Tutto, purtroppo, ancora estremamente attuale.
I guardiani del destino ed altri racconti rappresenta, per chi non l’avesse ancora fatto, un’occasione ghiotta per accostarsi all’universo di uno dei massimi scrittori del ‘900; per gli appassionati, è l’ulteriore conferma di un talento unico, in grado di trascendere i confini di genere e superare i cliché della fantascienza per tratteggiare con occhio lucido la geografia di un mondo buio e disperato, sempre più alla deriva.
