L’incredibile storia di Callista Wood che morì otto volte è il romanzo scritto da Manuela Montanaro ed arrivato secondo al Premio di Narrativa Neo Edizioni 2024, poi pubblicato dalla stessa casa editrice ad aprile di quest’anno.
LEGGI QUI LE NOSTRE ULTIME RECENSIONI
Il primo lavoro letterario della Montanaro è una storia ambientata nel South Dakota. Una vicenda cupa e misteriosa in cui c’è dentro però molta della passione dell’autrice per la frontiera. Un romanzo audace e coraggioso che cattura sin dalle prime pagine e che ci catapulta con forza nella provincia americana.
La trama
È inverno nel South Dakota, tra il villaggio di Keystone e una riserva indiana. Nel locale di Lenny è stata uccisa una giovane nativa, il suo nome è Callista Wood. Lo sceriffo indaga, nessuno sembra conoscerla, eppure le dichiarazioni di ben otto abitanti rendono tutto ancora più enigmatico: ognuno confessa di averla assassinata e di averlo fatto da solo.
Intanto in paese è tornata una delle gemelle Jones, con lei porta un segreto, un udito che le permette di ascoltare fino a mezzo miglio di distanza. Per molti sarebbe un dono, lei ne farebbe a meno pur di avere indietro sua sorella e la gamba che le manca.
Chi è Callista Wood? E perché sente le bocche del paese bisbigliare il suo nome?
L’incredibile storia di Callista Wood che morì otto volte – La recensione
La prima cosa che ho pensato subito dopo aver finito di leggere L’incredibile storia di Callista Wood che morì otto volte, è che questo romanzo possa diventare tranquillamente una serie tv in stile crime. L’ambientazione, la struttura narrativa e la divisione dei capitoli, la caratterizzazione dei personaggi. Tutto rende il susseguirsi delle pagine ricco, accattivante, vivido e pulsante.
Manuela Montanaro parte da un misterioso omicidio per raccontare non solo l’indagine che ne scaturisce, ma la vita di una piccola città della frontiera americana, una piccola comunità dove, come scrive Chris Offutt nella prefazione: «tutti sanno tutto di tutti: la vita privata, la storia famigliare, i difetti, i punti di forza.» e se è vero, come dice Offutt, che negli Stati Uniti contesti come questo stanno scomparendo, è altrettanto vero che l’autrice è bravissima nel portare il lettore nel piccolo villaggio americano, tra la gente che lo abita, nelle storie personali dei personaggi e nei locali in cui ognuno nasconde il suo segreto.
La sensazione, allora, è che il mistero dell’omicidio di Callista Wood sia solo la punta di un iceberg molto più grande che si nasconde nella quotidianità della provincia, nel difficile rapporto tra l’uomo bianco e i nativi americani, nella rabbia che cova sotto la superficie.
In questo romanzo c’è la forza del bene e del male che si incontrano, si scontrano e si mescolano, c’è la durezza della frontiera e la voglia di scoprire la verità; ma c’è anche, in fondo, la spinta opposta e contraria a rimanere ciò che si è (per caso, per legge o per necessità) e a cambiare le cose lottando contro il destino o le imposizioni. Il canto interminabile di Callista Wood, quella musica lancinante che fa impazzire chi la ascolta, è il cambiamento che arriva e scuote dall’interno, è il progresso che divora la provincia, è il demone della provincia stessa che non può più essere tenuto a bada.
La narrativa, la letteratura, il cinema hanno fatto di questa cornice rural-americana il posto perfetto per ambientare storie che si spingono “ai margini”, che scavano ed esplorano la violenza e la lealtà dell’America lontana dalle grandi città.
In fondo è ciò che hanno raccontato vicende come quelle di Twin Peaks, della più recente saga di Yellowstone, o de I segreti di Wind River di Taylor Sheridan. Tutte storie di provincia o di frontiera in cui, di colpo, la morte o il denaro o la sete di potere o semplicemente l’arrivo del progresso rivelano ciò di cui una comunità è fatta: terra, luoghi, persone e storie incredibili.
#Commissioniguadagnate

Manuela Montanaro
Casa editrice
Neo Edizioni
Anno
2025
Genere
Narrativa
Formato
Brossura
Pagine
216
ISBN
9791280857323