Se avete nostalgia delle atmosfere chiuse, controllate e a tratti surreali di 1984 di George Orwell, Pechino pieghevole è il libro che fa per voi. Un’opera a più strati e a più voci magistralmente scritta da Hao Jingfang.
Vincitore del Premio Hugo, Pechino pieghevole (add editore) rivela al lettore angolature nuove ed a tratti estreme da cui osservare il mondo, non solo quello presente ma anche quello futuro.
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La trama
La nuova Pechino del futuro è una città divisa in tre spazi diversi. Le ventiquattro ore del giorno sono organizzate in maniera accurata per salvaguardare sia il tempo che l’aria che respira l’élite.
A questa categoria appartengono cinque degli ottanta milioni di persone che vivono nella metropoli. Gli altri 75 milioni sono incastrati letteralmente nella stratificazione urbana molto rigida, e vivono spartendosi ciò che rimane.
Lao Dao (il personaggio del primo racconto che dà il titolo al libro) è un personaggio che simboleggia l’intero popolo. Nato nella città pieghevole, ora lavora in discarica come suo padre e vive nel sottosuolo.
Un giorno, per consegnare una lettera in cambio di denaro, si intrufola negli spazi della classe media e poi in quella della classe più alta, scoprendo così l’esistenza di mondi diversi dal suo.
Pechino pieghevole – La recensione
Pechino pieghevole è stato, a ragione, un vero e proprio caso letterario, che viene inquadrato nel genere dell’ultra-irrealismo (chaohuan), un nuovo stile di scrittura e di struttura narrativa che si ispira alla realtà allucinata della Cina contemporanea.
Una raccolta di racconti che Hao Jingfang lega sapientemente tra di loro, concentrandosi sulle tecnologie di sorveglianza, sulla catastrofe ecologica e sulle disuguaglianze sociali. Un insieme di ingredienti che, nei racconti, stravolgono il tempo e lo spazio.
In realtà sono tematiche quanto mai attuali, che stanno dissolvendo anche il mondo attuale. Pechino pieghevole in questo senso è un’opera che, seppur irreale, trova fondamento nella quotidianità. L’autore infatti non si sottrae ad esplorare la fragilità dell’uomo di fronte ai cambiamenti, alle nuove possibilità, all’intelligenza artificiale e all’automazione.
Tra amori impossibili perché privi di intimità, voglia di ribellione verso il sistema e un lontanissimo senso di libertà, questo libro è pervaso di estrema sensibilità umana. L’uomo è gettato in pasto all’incertezza, al disorientamento, alla solitudine più profonda nonostante 80 milioni di persone che popolano una metropoli.
Con uno sguardo al 1984 di Orwell ed uno ben focalizzato sul presente, Pechino pieghevole costruisce un mondo del tutto possibile (in verità non lontano da quello che viviamo già oggi), in cui la socialità e il rapporto intimo ed umano sono mete da riconquistare, così come la capacità di ascoltare le proprie emozioni.
Hao Jingfang
Casa editrice
Add editore
Anno
2020
Genere
Narrativa
Formato
Brossura
Pagine
300
Traduzione
Silvia Pozzi
ISBN
9788867832767