Tiger King

Tiger King. La vita assurda di Joe Exotic

Nella reclusione obbligata da Covid-19 c’è stata una docu-serie di Netflix che ha spopolato: Tiger King (Tiger King: Murder, Mayhem and Madness).

Ideata e diretta da Eric Goode e Rebecca Chaiklin, Tiger King è una serie composta da 7 puntate di 45 minuti ognuna, che ci catapulta dritti nella vita strampalata, eccentrica ed assurda di Joseph Allen Shreibvogel, di origine tedesca, che cambia nome in Joe Allen Maldonado-Passage.

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La trama

In arte Joe Exotic diviene una celebrità soprattutto per il su zoo privato Greater Wynnewood Exotic Animal Park, che conta oltre 1200 tra tigri, orsi, leoni e altri animali a Wynnewood, in Oklahoma.

Gay, pazzo, fanatico, armato e drogato si presenta al pubblico. Il nostro protagonista non si fa mancare proprio nulla, cantante country, allevatore di grandi felini, star indiscussa del suo canale Youtube e candidato alle presidenziali nel 2016, come concorrente indipendente, riceve 962 voti e non contento nel 2018 ci riprova senza successo con la carica di Governatore per lo stato dell’Oklahoma, stavolta ricevendo 664 voti.

Sposato con 4 uomini è ora in carcere per aver commissionato, – assumendo un ex galeotto con un anticipo di 3000 dollari, diventato poi infiltrato per conto dell’FBI – l’omicidio  di una sua rivale, Carole Baskin, attivista animalista milionaria per i diritti degli animali, dopo aver visto alcuni video di Joe Exotic e il suo strano rapporto con i felini, ha iniziato una campagna contro l’uomo. Tra le altre accuse,  quella di aver falsificato i registri della fauna selvatica e di aver ucciso cinque cuccioli di tigre, nonché il tentativo di far accoppiare leoni e tigri. Joe Exotic si presenta con baffi lunghi, capelli biondi tinti, tutore a sorreggergli un ginocchio distrutto in un incidente d’auto aiutato dall’inseparabile stampella, una pistola sempre al cinturone e un ghigno stampato sul volto. Joe nel suo parco ospita  diversi personaggi borderline  come ex galeotti, gente disperata a cui lui ha dato lavoro nel suo zoo, i suoi quattro mariti.

Nel 2006 il suo zoo fu citato in giudizio diverse volte dall’Usda, il dipartimento dell’agricoltura statunitense, per violazioni dell’Animal Welfare Act. Nel 2011 Carole Baskin del Big Cat Rescue, un santuario per animali, situato a Tampa, in Florida organizza diverse proteste per far chiudere il Greater Wynnewood Exotic Animal Park, intentando una causa milionaria nei confronti di Joe Exotic per aver usato il nome Big Cat Rescue per la promozione del suo parco. A rendere tutto più piccante, si aggiunge un terzo personaggio: Bhagavan ‘Doc’ Antle, fondatore e direttore di The Institute for Greatly Endangered and Rare Species (T.I.G.E.R.S.), costruito a Myrtle Beach in South Carolina, il quale fa pagare biglietti ad un prezzo esoso per il Myrtle Beach Safari, un tour nella struttura, che ospita animali prestati anche a Hollywood, in cui ogni gabbia o vasca assomiglia all’attrazione di un parco divertimenti. Joe Exotic oggi ha 57 anni, e in questo momento sta scontando 22 anni per tentato omicidio e altri reati legati agli abusi sugli animali.

Tiger King. La recensione

Nel momento in cui arriva la serie a lui dedicata, la più vista negli Usa e non solo, arriva la notizia che Joe Exotic è in isolamento per coronavirus in una prigione del Texas. Intanto Joe continua a dichiararsi innocente e ha intentato una causa per 94 milioni di dollari al governo americano sostenendo di essere stato incastrato. Joe resta una prigioniero, così come i suoi animali, tra megalomania, autodistruzione, ma chi è veramente Joe Exotic?

Un grande amante degli animali, un salvatore delle specie in estinzione, un strampalato cantante country o un trafficante di animali esotici, o addirittura un mandante per un omicidio? Benvenuti nel mondo di Tiger King, alle persone piace farsi fotografare con le tigri non per gli animali, ma perché desiderosi di quello che la loro presenza dona alla propria immagine. Joe Exotic ne è la versione esagerata di un mondo sconnesso, dove la vita si eleva a spettacolo, sensazionalismo e “guerra” per conquistare un posto nell’altare della popolarità.

Joe Exotic incarna su di sé ambiguità, poliedricità, sregolatezza, dove l’oscuro e l’illegale sono gli ingredienti per una rappresentazione smoderata, esorbitante, quasi paradossale di un personaggio unico nel suo genere. Sarà proprio questa smaccata caratterizzazione che fa impazzire il pubblico assolvendolo persino da ogni peccato.

Nell’aprile 2020 Netflix ed i registi della miniserie annunciano la possibilità di produrre una seconda stagione, mentre il 12 aprile 2020 è andato in onda un episodio speciale, un talk show, con nuove interviste fatte da Joel McHale.

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diGiorgio Cipolletta

Artista e perfomer italiano, studioso di estetica dei nuovi media. Dopo una laurea in Editoria e comunicazione multimediale, nel 2012 ho conseguito un dottorato di ricerca in Teoria dell’Informazione e della Comunicazione. Attualmente sono professore a contratto per corso di Fotografia e nuove tecnologie visuali presso Unimc. La mia prima pubblicazione è una raccolta di poesie “L’ombra che resta dietro di noi”, per la quale ho ricevuto diversi riconoscimenti in Italia. Nel 2014 ho pubblicato il mio primo saggio Passages metrocorporei. Il corpo-dispositivo per un’estetica della transizione, eum, Macerata. Attualmente sono vicepresidente di CrASh e collaboro con diverse testate editoriali italiane e straniere. Amo leggere, cucinare e viaggiare in modo “indisiciplinato” e sempre alla ricerca del dono dell'ubiquità.