Cronache dalla quarantena

Cronache dalla quarantena – Racconti

Cronache dalla quarantena è un bellissimo esperimento narrativo nato e pubblicato nel corso del lockdonw a causa dell’emergenza sanitaria.

All’inizio della pandemia da Covid-19 e di quest’esperienza collettiva che ci ha tenuti in casa quasi due mesi, la casa editrice Nutrimenti Edizioni di Roma ha proposto ai lettori di mettersi in gioco, di consegnare la loro testimonianza, le sensazioni, le riflessioni e gli stati d’animo alla scrittura.

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La trama

Con l’iniziativa #ilettorisiraccontano, la Nutrimenti Edizioni ha chiesto ai lettori di scrivere microracconti da 1800 battute. La redazione della casa editrice, dopo un lungo confronto, ha selezionato i ventidue racconti più interessanti tra le centinaia di scritti pervenuti.

Oggi, alle soglie di un mondo che torna lentamente a dischiudersi e di una morsa che pian piano si allenta, vi segnaliamo dunque l’uscita del libro Cronache dalla Quarantena.

Si tratta di un e-book gratuito scaricabile dal sito www.nutrimenti.net, al link https://www.nutrimenti.net/libro/17907/

Noi de La Bottega di Hamlin ve lo consigliamo perché la selezione operata tra i racconti ha dato vita ad una raccolta variegata, dove la qualità della scrittura è alta; una serie di microracconti scritti da persone di ogni età e provenienza geografica, accomunate dall’amore per la lettura e per la scrittura: un libro vivo, uno spaccato sulla difficile realtà contemporanea.

Cronache dalla quarantena. La recensione

I racconti di Cronache dalla quarantena sono inseriti in base all’ordine alfabetico dell’autore.

La raccolta si apre con un racconto di Lorenzo Baravalle, E tu saprai che il mio nome è quello del Signore, con esplicito richiamo al mondo di Quentin Tarantino. Seguono i sogni canini e le riflessioni di Giuliano, personaggio chiuso in una casa scatola nel racconto di Emanuele Bero intitolato con un amaro gioco di parole Giro in tondo; Ezechiele Campanella in Amplesso col vuoto racconta dei canti, delle finestre aperte e poi di nuovo chiuse, della desolazione e della sensazione di sentirsi confinati in una bolla ma, all’interno del nuovo vuoto che si è creato, in una relazione con chi è umanamente nella stessa condizione esistenziale. Andrea Carbone nel racconto Un soprammobile narra la drammatica e solitaria esperienza di chi, fermo su un letto, è in attesa di tornare ad essere umano. Fabio Castano in Duemilaottanta immagina un dialogo del futuro, tra una nonna e un nipotino, sotto la statua di bronzo di una “signora con la mascherina”. Lucia Compagnino in Pensieri intensivi ci regala un affresco di vita in casa ai tempi del Covid-19, tra domande sul vecchio e nuovo mondo e una rinnovata forza per andare avanti, per chi resta. Irrompe il romanesco nel divertente dialogo di coppia La gattara scritto da Giovanni Di Marco, dove i due personaggi cercano introvabili e costosissimi guanti e mascherine (e non solo). Emma Dovano con Dopo ci trasporta a Torino, in un paesaggio poetico dove la quarantena scorre accanto al fiume Po, tra routine quotidiane, nuove attività e videochiamate.

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Emanuele Finardi con Miopie cita Murakami Haruki e inizia ad immaginare cose: con grande ironia racconta della quarantena solitaria in un condominio troppo silenzioso. Al contrario, il racconto di Piero Fittipaldi intitolato Facciamo che mostra la quarantena italiana in coppia. Marco Florio in Cinque anni dopo introduce in questa raccolta i temi della cassa integrazione, della positività al virus, del lavoro infermieristico e delle soprese che la vita (il destino?) può riservare. Gianluca Garrapa crea un decalogo tanto ragionato quanto ironico con I gesti del tempo. Caterina La Rosa con il racconto Il musicista narra, attraverso i pensieri di un trombettista, i giorni infiniti di quarantena, il dover convivere con noi stessi.

Marta Lilliù con Ogni 31 marzo ripercorre viaggi e novità dei suoi ultimi dieci anni attraverso i social network, che tramite la funzione “ricordi” ripropongono le immagini di un mondo che non c’è più. Salvatore Lo Iacono scrive Dal superfluo necessario all’esistenziale, il tenero e buffo racconto della giornata di una bambina che fa tante domande, da mattina a sera, a mamma e papà. Margherita Orsi nel suo Giardini sui tetti vorrebbe essere più contemplativa ma non riesce finché “leopardianamente” non alza lo sguardo oltre l’albero che ostruisce la vista. Marco Renzi con Il ventinove m’arzo racconta delle noiose giornate di un disoccupato durante la quarantena, associandole tutte al fastidioso tedio domenicale.

Mauro Saccol in Turbolenza mostra le reazioni scomposte dei passeggeri durante un volo contraddistinto da turbolenze, con il capitano che impartisce ordini e le autorità pronte a punire (vi ricorda qualcosa?). Silverio Scognamiglio in Tutto è relativo cede la parola a un personaggio insolito, che ci ricorda come il gesto di portare a spasso il cane abbia improvvisamente assunto nuovi significati. Roberta Tanno in Ancora un giorno attraverso i sogni racconta dei giorni che passano, tra difficoltà e mancanza di contatti umani. Micol Treves in Non cambiare offre un inno alla resilienza, tra angeli custodi, ricordi degli anni Ottanta e la volontà di non farsi cambiare dalla tragedia. Luca Trifilio in (Non come) Michael Collins, ragiona sulla nostra soltudine attraverso il ricordo dell’impresa dell’astronauta americano, che però non aveva la scrittura a tenergli compagnia.

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copertina
Autore
AA.VV.
Casa editrice
Nutrimenti
Anno
2020
Genere
Narrativa
Formato
ebook
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diMarta Lilliù

Sono nata ad Ancona nel 1985 e sono cresciuta ad Osimo. Sono laureata in Lettere (Università degli Studi di Macerata) con una tesi in Storia Moderna sulle Suppliche del XVIII sec. dell’Archivio Storico di Osimo. Sono diplomata in Pianoforte e in Clavicembalo (Conservatorio “G.Rossini” di Pesaro).
Dal 2012 abito e lavoro in Liguria, dove ho approfondito l’ambito della didattica musicale (abilitandomi all’insegnamento del Pianoforte presso il Conservatorio “N.Paganini” di Genova) e della didattica speciale, cioè rivolta al Sostegno didattico ad alunni con disabilità (Università degli Studi di Genova). Ho vissuto a Chiavari e Genova. Attualmente vivo a Sestri Levante, dove annualmente si svolgono il Riviera International Film Festival e il Festival Andersen.
Sono docente di Pianoforte a tempo indeterminato a Levanto, Monterosso e Deiva Marina.
Abbandono talvolta la Liguria per muovermi tra le Marche e Londra, città in cui ricopro ufficialmente il ruolo di...zia!