Oh che bel castello

Oh che Bel Castello. Una libreria “da favola”

In questo momento di difficoltà per l’editoria e per tutti i mestieri ad essa legati, vi portiamo alla scoperta di alcune librerie indipendenti. Oggi scopriamo Oh che Bel Castello, libreria indipendente di Osimo specializzata nella letteratura per l’infanzia e per ragazzi.

Iniziamo con un po’ di storia: chi siete e quando è nata la vostra libreria?

Siamo Manuela e Veruska, due mamme e compagne di avventura, che hanno visto crescere insieme i loro figli (quasi coetanei) e hanno poi deciso di unirsi e ritrovarsi nel progetto di Oh che Bel Castello.

Oh che Bel Castello è una libreria per bambini e ragazzi indipendente, specializzata nella letteratura per l’infanzia.

Nasce nel 2015 e nel corso del tempo si è modificata per diventare quello che è oggi, un punto di riferimento per bambini, famiglie, scuole, docenti ed educatori (dal nido alla scuola secondaria di I grado) e per i professionisti del settore infanzia.

Da noi  tutti possono trovare idee e consigli su libri, giochi, progetti scolastici e culturali, ai quali siamo sempre orgogliose di partecipare. E, come diciamo sempre, da noi non mancano mai sorrisi e chiacchiere!

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oh che bel castelloQual è il segno distintivo della vostra libreria?

L’ampia e accurata scelta dei nostri titoli a scaffale, lo studio incessante di riviste e siti di settore, la formazione continua ci permettono di far distinguere la nostra libreria per qualità, con un occhio sempre attento per le case editrici indipendenti e più piccole con I loro tesori. E poi , con davvero poca umiltà, siamo orgogliose di noi…siamo simpatiche, affabili ,accoglienti e inclusive e i bambini che entrano da Oh che Bel Castello ci adorano!

Che ruolo ha una libreria indipendente come la vostra, collocata vicino a vari centri commerciali e strade che collegano diverse cittadine della provincia anconetana? Cosa significa essere una libreria indipendente al giorno d’oggi?

La scelta di non essere in un centro città non è stata semplice inizialmente, ma cercavamo un posto che avesse anche un ampio spazio per organizzare eventi culturali (formazione docenti, spettacoli teatrali per bambini ed eventi a tema) e corsi a favore dello sviluppo cognitivo e fisico dei bambini (psicomotricità, musicoterapia, arteterapia), e per fare ciò avevamo bisogno di spazi ampi e parcheggio accessibile a tutti, cosa impossibile da trovare se non in contesti periferici, in zone commerciali. Ci riteniamo però fortunate ad essere vicino a centri commerciali e non al loro interno, e su una importante strada di snodo tra 4 diversi comuni (Ancona, Osimo, Camerano, Castefidardo) perché possiamo arrivare ad un bacino più ampio di lettori e utenti, quelli che abitano nei comuni limitrofi e quelli che si spostano per lavoro da un comune all’altro.

Essere una libreria indipendente oggi significa sicuramente fare i conti a fine mese, e questo vale per tutto il settore, ma a fronte di questo vuol dire essere liberi: liberi di scegliere e proporre la qualità, e lasciar da parte le richieste che possono tranquillamente essere trovate e scelte senza alcuna competenza sugli scaffali di una GDO (grande distribuzione organizzata, qui potremmo parlare per ore…) e poterci concentrare sulle attività da proporre ai nostri piccoli amici.

Quindi le libraie e i librai indipendenti fanno i salti mortali, è vero: non siamo solo librai ma anche giocattolai, maghi e fatine, animatori, psicologi, artisti circensi e saltimbanchi per arrivare al classico fine mese… ma siamo felici e orgogliosi della nostra indipendenza. E, ci teniamo a sottolinearlo, siamo anche noi degli imprenditori, dei lavoratori e lavoratrici del settore cultura, troppo spesso ‘’categorizzati’’ come simboli. In questo senso, l’ultima goccia che ha fatto traboccare il vaso è stata la riapertura per decreto, prematuramente secondo noi, delle librerie in piena emergenza sanitaria. A questo proposito, abbiamo scritto insieme al Circuito delle librerie indipendenti, del quale facciamo parte, un manifesto di proposte in 5 punti per noi essenziali, perché nella quotidianità il nostro lavoro venga facilitato, riconosciuto e salvato, e non solo sbandierato all’occorrenza come simbolo dalle Istituzioni.

LibreriaIn particolare in questo momento di pandemia globale e di cali delle vendite nell’editoria, come vi siete riorganizzati per affrontare la situazione nell’emergenza? Come stanno rispondendo le persone alle vostre iniziative?

In prima battuta abbiamo pianto (tanto), ci siamo sentite perse e nude senza la nostra libreria e le novità e i rifornimenti editoriali ,siamo rimaste senza fiato. Lo scoramento per fortuna è durato poco e dopo qualche notte insonne ci siamo organizzate con le videoletture, nostre e della cara amica Marisa, insegnante di scuola primaria, al fine di stare vicino agli amici abituali e non di Oh che bel Castello.

Poi abbiamo anche ideato il buono sospeso , una sorta di “paghi oggi e acquisti con uno sconto quando riapriamo” e le persone hanno risposto generosamente,attivandosi immediatamente.

Ma l’aiuto più grande per ripartire e salvarci è arrivato con l’iniziativa Libridaasporto coordinato da NW marketing editorial, con la creazione di un fondo sovvenzionato da molte case editrici, che ci ha consentito di effettuare spedizioni gratuite a casa del cliente. Ora il fondo si è naturalmente esaurito ma è stato un input fondamentale per la ripartenza, anche se in modalità per noi del tutto nuova e della quale faremo tesoro anche per il futuro. Ci siamo comunque ora organizzate in autonomia per consegne a domicilio (pagamento solo elettronico così da evitare di maneggiare contanti e rispetto quasi maniacale delle norme di sicurezza igienico-sanitarie) e spedizioni (con costi minimizzato, cercando di non pesare troppo sulle tasche di chi acquista). Ora perciò facciamo tantissime ‘’consulenze’’ a distanza ma esattamente come siamo abituate a farle in libreria. Ci barcameniamo (ma con gioia!) tra videochiamate, chat e audio su whatsapp e messenger, instagram, telefonate… per non far mancare ai nostri clienti (e ai tantissimi nuovi!!) il nostro consiglio migliore per letture e acquisti.

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LibreriaQuanto è importante la lettura per i bambini che nascono e crescono oggi, iperstimolati da tablet, computer, videogames, suoni e rumori ovunque? Cosa può offrire un libro rispetto a tutto questo?

Da amanti dei libri nonché da mamme sappiamo bene che gli stimoli esterni dati dagli innumerevoli strumenti tecnologici isolano  e creano disturbi se usati in maniera assidua e frequente, ma sappiamo anche che non possiamo evitare e far finta che queste non siano generazioni tecnologiche. Quindi sì, se usati in età scolare in modo responsabile, tablet e affini possono essere oggetti ricreativi o didattici, come abbiamo sperimentato in questo periodo, ma non possono però essere la regola. Il libro è altro, è una finestra sul mondo, è libertà, è immaginazione, è viaggio.

Nei primi anni di età del bambino, già stimolato da tutto ciò che lo circonda, gli strumenti multimediali sono assolutamente nocivi, questo lo sappiamo tutti, e il libro diventa fondamentale per scoprire, imparare, sviluppare i sensi e la percezione del mondo circostante, quindi lo sviluppo cognitivo ed emotivo del bambino.

Il libro viene maneggiato, morsicato, lanciato, annusato e, ultimo ma non ultimo, letto dalle voci familiari che tranquillizzano e rassicurano. La lettura da parte di un nonno/una nonna o una mamma/un papà crea dei legami ancora più indissolubili ed è una coccola che può prolungarsi nel tempo, per anni.

Per i bimbi più grandi sicuramente ha anche l’effetto di aumentare la concentrazione, la fantasia, il lessico e in generale la lettura, anche solitaria, tiene compagnia!

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diMarta Lilliù

Sono nata ad Ancona nel 1985 e sono cresciuta ad Osimo. Sono laureata in Lettere (Università degli Studi di Macerata) con una tesi in Storia Moderna sulle Suppliche del XVIII sec. dell’Archivio Storico di Osimo. Sono diplomata in Pianoforte e in Clavicembalo (Conservatorio “G.Rossini” di Pesaro).
Dal 2012 abito e lavoro in Liguria, dove ho approfondito l’ambito della didattica musicale (abilitandomi all’insegnamento del Pianoforte presso il Conservatorio “N.Paganini” di Genova) e della didattica speciale, cioè rivolta al Sostegno didattico ad alunni con disabilità (Università degli Studi di Genova). Ho vissuto a Chiavari e Genova. Attualmente vivo a Sestri Levante, dove annualmente si svolgono il Riviera International Film Festival e il Festival Andersen.
Sono docente di Pianoforte a tempo indeterminato a Levanto, Monterosso e Deiva Marina.
Abbandono talvolta la Liguria per muovermi tra le Marche e Londra, città in cui ricopro ufficialmente il ruolo di...zia!