Orlando Del Don e Annalina Molteni sono gli autori del libro Sciarada. L’uomo che voleva andare oltre l’altrove. Il volume è uscito nel 2021 per Morellini editore. Noi abbiamo avuto il piacere di intervistare gli scrittori, per parlare del loro stile e di questa storia davvero avvincente.
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Intervista a Orlando Del Don e Annalina Molteni
Orlando Del Don e Annalina Molteni, come è avvenuto il vostro incontro e quando avete deciso di scrivere un romanzo?
Entrambi collaboriamo da diversi anni con la Flamingo Edizioni di Bellinzona e con la “Scuola di Scrittura e Vite Creative” della stessa casa editrice svizzera.
“Sciarada” è il risultato di una sincronicità junghiana e di una doppia intuizione a partire da un caso clinico scoperto casualmente negli archivi polverosi di un vecchio manicomio che, di fatto, hanno risvegliato antichi vissuti sepolti nei labirinti del nostro inconscio e, in particolare, ricordi legati al mio passato di bambino, ragazzo e poi giovane psichiatra e psicoanalista che ha avuto la ventura di incontrare realtà e verità inaudite, terribili, indimenticabili e mai ancora dimenticate.
Il personaggio di Oliver McQueen è uno psichiatra appassionato per il proprio lavoro. Quanto c’è di voi nelle caratteristiche di questo personaggio?
In Oliver McQueen c’è Orlando Del Don nella sua versione più autentica, nera, inconoscibile, misteriosa; come ha potuto conoscere e confermare anche Annalina Molteni la quale ha contribuito a dare forma (e in questo è stata superlativa) a questo personaggio tanto inquietante e demoniaco quanto sfuggente e disperato.
Sembra molto interessante il rapporto tra la passione per la professione e i rapporti personali. Come si incastrano questi due aspetti in questa storia?
Ciò che lega indissolubilmente queste due componenti centrali del romanzo è una passione divorante, una ricerca spasmodica e disperata di ciò che sempre manca alla comprensione del tutto, del quadro d’insieme, all’assunzione cioè di una Verità che forse, tutta, non può essere conosciuta o detta … perché (probabilmente) incompatibile con la Vita. Ma, come la falena che non può eludere la luce che la seduce, l’attira fatalmente e che alla fine la ucciderà, McQueen non può sottrarsi al suo Daimon, il suo demone che – nel suo caso – gli riserverà però un esito diverso da quello destinato alla falena.
La mente umana e la letteratura
Cosa c’è, per voi, di così affascinante nella mente umana? E cosa di essa è così affascinante da risultare centrale nella progettazione di un romanzo?
La Mente Umana è la Realtà tangibile, tutto il nostro mondo, passato, presente e futuro, qui e Altrove.
In verità essa È il mondo, il reale, il possibile e l’apparentemente impossibile. In essa si celano mondi, universi che aspettano solo di essere scoperti, dispiegati, rivelati. Perché il mondo è sempre, solo e incredibilmente, Volontà e Rappresentazione. Perché chi non ha (più) paura di scoprire l’inaudito, l’abisso, il “Drago”, la possibilità della morte, sarà allora in grado di conoscere e vivere l’Avventura della Vita … in caso contrario ci si dovrà accontentare di sopravvivere.
Com’è stato scrivere un libro a quattro mani? Come avete strutturato il lavoro, i ruoli e le idee?
È stata – per me – un’ Avventura fuori dal comune e, soprattutto, fuori da ogni schema. Un camminare sull’orlo dell’abisso della Vita per poterla avvicinare e conoscere. È stata una magica “Ouverture” che – per quanto mi riguarda – non è ancora conclusa e necessariamente continua con nuovi sviluppi e scoperte.
Nel nostro lavoro non abbiamo mai veramente strutturato un ordine prestabilito, un “piano sequenze”, ma ci siamo piuttosto lasciati trasportare dalle intuizioni, dalla corrente dei nostri rispettivi inconsci liberati dalle costrizioni e dalle gabbie cognitive che limitano e avviliscono (in modo subdolo e inconsapevole) le esistenze di ogni individuo.