Mark Twain ha scritto molti racconti, ed alcuni romanzi che raccontano avventure di ragazzi ma che fanno riflettere anche gli adulti. Proviamo ad esplorare le sue opere e le sue narrazioni.
MARK TWAIN E LA NUOVA COLLANA DI MATTIOLI 1885
ha il baffo folto e la capigliatura scompigliata che ispirano simpatia
I suoi romanzi sono esplorazione della vita camuffate da avventure di ragazzi, lungo le sponde del Mississippi nell’800.
Scrittore di libri per ragazzi, ma amato e apprezzato da un pubblico eterogeneo di lettori adulti.
Di lui Willam Faulkner disse essere stato il primo vero scrittore americano.
Se poi aggiungiamo due titoli di suoi romanzi come Le avventure di Tom Sawyer e Le avventure di Huckleberry Finn non ci sono più dubbi: stiamo parlando di Mark Twain.
Due note biografiche che servono a comprendere il personaggio e le sue opere.
Nasce il 30 novembre del 1935 a Florida nel Missouri.
Inizia a lavorare come tipografo e proprio grazie a questo lavoro si appassiona alla letteratura.
I suoi esordi avvengono con dei racconti.
Nel frattempo ottiene il brevetto per guidare gli steamboat, i caratteristici battelli a vapore con la grande ruota a pale che solcavano le acque del Mississippi.
Per trent’anni vive sulle sponde del grande fiume, Meschacebé ossia padre delle acque, come veniva chiamato dalle popolazioni autoctone.
Samuel Langhome Clemens diviene Mark Twain, ispirato dal termine usato proprio sui battelli per indicare la profondità dell’acqua.
Avventuriero, amante del rischio conosce più fallimenti che successi, tra invenzioni e progetti imprenditoriali azzardati che gli procurano seri guai finanziari.
Muore il 21 aprile 1910 a Redding (Connecticut).
Dagli anni passati sul fiume, dalle sue stesse avventure di bambino lungo quelle rive, da amicizie e figure di coetanei trae suggestioni e ricordi che caratterizzeranno profondamente il suo stile e diverranno lo scenario nel quale si muovono i suoi personaggi.
Ha un carattere chiuso, pessimista, inquieto, al contrario delle peripezie divertenti di astuti amabili piccoli imbroglioni, picaresche si è detto, e del sottile umorismo che caratterizza i suoi libri.
Ha scritto un innumerevole numero di racconti, ma la fama di Mark Twain è legata ai due “romanzi sul fiume“, che raccontano le avventure, da molti critici interpretate come autobiografiche, di giovani ragazzi sul Mississippi.
Le avventure di Tom Sawyer (1876). Lo stesso Twain ebbe a dire che il personaggio di Tom è l’unione di suoi tre compagni di avventure da adolescente. Di ognuno ha preso le caratteristiche salienti, gli aspetti che gli servivano per costruire il monello terribile, irridente, sfacciato.
Le avventure di Huckleberry Finn (1885) inizia dove era terminato il precedente. Huck è amico di Tom. Ma soprattutto questo romanzo è la visione dell’America che verrà. Il Mississippi è l’ideale via da seguire per inseguire quel sogno di libertà e opportunità per tutti che darà vita al sogno americano.
E’ la fine di soprusi e violenze.
Ma soprattutto sono i libri dal quale trae origine tutta la letteratura americana.
Pur riconoscendone il valore letterario, questi due romanzi sono stati considerati per tantissimo tempo solo come racconti per ragazzi. Seguendo questa classificazione, in Italia la loro pubblicazione nel dopoguerra fu specificamente dedicata a un pubblico adolescente.
Ora non vi è dubbio che la lettura delle avventure di Tom Sawyer e di Huckleberry Finn sia “semplice”, facilitata dall’umorismo che pervade il racconto, che le storie di monelli siano di facile presa su un pubblico giovane, maggiormente attratto dalla fascinazione del racconto più che dalla lettura in se.
Ma sono proprio le tematiche affrontate da Twain che stimolano una diversa e più approfondita analisi, una comprensione più ampia e diversificata.
Valori quali, come abbiamo detto prima, libertà e autodeterminazione emergono con forza. Proprio a questo proposito, ricordiamo che Twain, uomo del sud, era fermamente contrario allo schiavismo e che Tom Sawyer si muove in uno stato del sud alla vigilia della guerra di secessione.
Ma anche il confronto con la morte, il mondo adulto e quello dei ragazzi, genitori e figli, povertà sono altrettanto presenti.
Ed emerge il suo carattere avverso alle ipocrisie, alle crudeltà, critico e contrario ad ogni tipo di religione.
Tutto ciò è espresso e fors’anche volutamente camuffato attraverso un elevato livello qualitativo della scrittura.
Ecco, proprio l’analisi di queste considerazioni e la percezione che si ha nella lettura, non ne fanno più solamente uno scrittore di libri per ragazzi.
Ma un letterato di livello assoluto, appunto il primo vero scrittore americano.
In ultimo, per i tanti aspiranti scrittori e poeti che quotidianamente mirano ad essere pubblicati, si addice un consiglio o meglio un avvertimento di Mark Twain.
Risale al 1800, ma che è quanto mai valido e attuale ai giorni nostri, forse più di allora: Scrivi senza pagare fino a quando qualcuno si offre di pagare.