Cees Nooteboom – Tumbas

Nel suo Tumbas, Cees Nooteboom compie un lungo viaggio, che lo porta a visitare le tombe dei più illustri filosofi, poeti, scrittori: personalità di spicco della cultura che, con la loro scomparsa, non smettono di parlare a chiunque saprà ascoltarli.

«La morte è un’usanza che tutti, prima o poi, dobbiamo rispettare» diceva Borges. E se per qualcuno la morte è la fine di tutto, per altri è un nuovo inizio. Per altri ancora, addirittura, una continuazione.

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La trama

L’opera di Cees Nooteboom (Iperborea, arricchita dalle fotografie di Simone Sassen) ci suggerisce che anche dietro a una lapide può nascondersi un ulteriore messaggio, un collegamento fra arte e vita, fra arte e morte. Tumbas regala una riflessione su un determinato autore e la sua opera, oppure richiama i versi di una poesia.

Cees Nooteboom ci porta al cospetto di Apollinaire, Baudelaire, Beckett, il sopra citato Borges, Brecht, Calvino, Alighieri, Duchamp, Flaubert, Goethe, Ionesco, Joyce, Leopardi, Nabokov, Neruda, Proust. E ancora Sartre, Spinoza, Wilde, Virginia Woolf e molti altri ancora. A ogni nome (e a ogni immagine) è dedicata una pagina (o due, o anche solo poche righe): il viaggio di Nooteboom non solo ci invoglia a compiere lo stesso, bizzarro itinerario, ma anche a recuperare i titoli dei nomi presenti nel volume.

La recensione del libro di Cees Nooteboom

Il ruolo comunicativo di questi pensatori non si esaurisce con la loro dipartita, poiché ciò che erano in vita rimane, prosegue e «riecheggia nell’eternità». Pensiamo solo alle migliaia di citazioni che quotidianamente vengono utilizzate sui social network, nei film, nei fumetti, o alle parole illustri consegnate ai posteri e che hanno segnato un momento particolare della nostra vita.

Le tombe, paradossalmente, diventano un richiamo all’esistenza dell’individuo: davanti a quei pezzi di marmo il pensiero va ad attimi di vita vissuta, a frammenti fondamentali nella storia della letteratura e del pensiero umano. Ciò che la morte sembrava averci strappato viene riproposto con forza nell’opera di Cees Nooteboom che, grazie al suo splendido libro, ci invita a non sentirci orfani dei grandi del passato, ma a continuare a sentirne e a comprenderne la voce. Perché la maggior parte dei morti tace, ma per i poeti non è così: «i poeti continuano a parlare».

copertina
Autore
Cees Nooteboom
Casa editrice
Iperborea
Anno
2015
Genere
saggistica
Formato
Brossura
Pagine
375
ISBN
9788870914528
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