Festival di Berlino, "Nymphomaniac": le reazioni della stampa

Come certo saprete, al Festival del Cinema di Berlino ieri è stato il gran giorno di Nymphomaniac, la “scandalosa” pellicola di Lars von Trier incentrata sulle avventure di una ninfomane (Charlotte Gainsbourg) che ripercorre i suoi cinquant’anni di perversioni sessuali nel racconto con uno sconosciuto (Stellan Skarsgård).

La giornata è stata animata dal rifiuto di von Trier di partecipare alla conferenza stampa, con tanto di t-shirt polemica contro Cannes, e della “fuga” di Shia LaBeouf. Ma come è stato accolto Nymphomaniac dalla stampa italiana? Del film è stata proiettata la prima parte, in versione “hard”, cioè con le scene di sesso esplicite (nei cinema italiani, a marzo, arriverà quella più soft, divisa anche questa in due capitoli). Al termine della proiezione, riferiscono le cronache, ci sono stati molti applausi, ma la visione del film è stata inframmezzata anche da molti «momenti di comicità involontaria, con esplosioni di risa nella sala» (Rai News).

(Stacy Marin, che interpeta la protagonista da giovane, e Shia LaBeouf in una scena del film)

«Una favola filosofica, tra il marchese de Sade e Quell’oscuro oggetto del desiderio di Bunuel. Impreziosita dall’intelligenza e dall’ironia di un provocatore nato come il regista danese. Genio del marketing, sempre, ma solo ogni tanto anche del cinema», ha scritto oggi Fabio Ferzetti sul Messaggero. Non troppo positivo anche il giudizio del Corriere della Sera: «Dopo le due ore e 25 minuti della prima parte ti sembra di aver partecipato a un coitus interruptus, perché le veloci anticipazioni della seconda parte che scorrono sui titoli di coda sembrano più interessanti (e anche più provocanti)».

Positivo invece il giudizio di Federico Gironi di Comingsoon.it, che parla di «suggestioni fortissime, un senso di libertà cinematografica quasi scandalosa, e alcune sequenze davvero emozionanti e memorabili: su tutte, il capitolo che vede protagonista una Uma Thurman in forma e intensa come forse non è mai stata prima d’ora». «Nymphomaniac è un lavoro costruito a tavolino con un notevole sforzo di scrittura», gli fa eco Valentina D’Amico su Movieplayer. Non è d’accordo Gabriele Niola su BadTaste: «In più di un momento si avverte la stanchezza e il girare un po’ a vuoto della cronaca di eventi tenuti in piedi e resi fruibili solo dalla suddetta ironia, come fossero gag autoconclusive».

Molte delle recensioni concordano comunque sul fatto che il film, anche nella versione “uncut”, sia molto meno scandaloso di quanto non lasci intendere, e anzi dominato persino da un senso religioso. Insomma, von Trier, secondo queste prime impressioni, ha giocato molto bene con il marketing, con la polemica, di cui è maestro indiscusso. Il suo cinema divide e fa discutere, ma gli “scandali” di questi giorni avranno come effetto probabile quello di spingere il film al botteghino. Missione compiuta, insomma.

Nymphomaniac arriverà nelle sale italiane a marzo: qui sotto, il trailer ufficiale del primo volume.

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