Allen, il legale: «Stupro inventato, è colpa di Mia Farrow»

Nuovo capitolo della brutta vicenda che vede opposti Woody Allen e la figlia adottiva Dylan Farrow, che domenica ha ribadito pubblicamente delle vecchie accuse di molestie sessuali in una lettera aperta ad un cronista del New York Times.

Dopo la dura replica del portavoce dell’attore e regista, arriva ora la replica altrettanto ferma del legale di Allen, Elkan Abramowitz. In un’intervista ad NBC News, l’avvocato ha spiegato, senza mezzi termini, che «le accuse di molestie sessuali dirette a Woody Allen da Dylan Farrow sono falsi ricordi indotti».

«Dylan era una pedina nel litigio tra Allen e Mia Farrow – ha aggiunto l’avvocato – e l’idea di essere stata violentata le è stata inculcata dalla madre», ha dichiarato l’avvocato. Il riferimento è alla lunga causa di separazione tra il regista e la sua ex musa: è proprio in occasione del duello legale per l’affidamento dei tre figli, nel 1993, che per la prima volta Dylan formulò le accuse, riferendo anche della violenza di cui parla la lettera al Times e risalente ad un anno prima. Una commissione di esperti, però, trovò le dichiarazioni di Dylan (che allora aveva 8 anni) prive di fondamento e Allen non fu nemmeno processato.

Ad ogni modo, secondo Abramowitz Dylan, oggi ventottenne, non sarebbe consapevole di mentire ma sarebbe stata manipolata dalla madre. Le accuse rimangono comunque gravi e, secondo qualcuno, potrebbero persino pregiudicare la corsa di Woody Allen agli Oscar 2014: il suo film, Blue Jasmine, è nella lista finale delle migliori pellicole dell’anno.

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