Stefano Amato

Stefano Amato e L’ultima candela di Krujë

Si intitola L’ultima candela di Krujë, ed è l’ultimo romanzo di Stefano Amato, che la casa editrice Neri Pozza porta in libreria in questo periodo. Il romanzo esce nella collana I Narratori delle Tavole.

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Stefano Amato si misura con il mito fondativo del Paese delle Aquile, narrando del principe Skanderbeg che guidò la ribellione contro il gigante ottomano, in un romanzo storico che riporta in vita un’epoca di eroi: un omaggio alla tradizione e all’orgoglio del popolo albanese.

Stefano Amato – L’ultima candela di Krujë

Stefano AmatoKrujë, Albania, 1450. È l’ora del vespro quando nel bianco castello dalle torri circolari si ode, forte, il tonfo della prima cannonata dei turchi contro la cinta muraria. La città è sotto assedio, le guardie corrono alle feritoie, pronte a rispondere al fuoco nemico e Gjergj Kastriota Skanderbeg, il principe guerriero, impugna la spada per difendere il suo regno.

In quegli stessi attimi, in una delle case del borgo, Dashmíra dà alla luce la piccola Hënëza, prima di abbandonarsi all’abbraccio della morte. Tratta in salvo dal fidato consigliere del principe, la bambina verrà affidata alle cure della serva Ninína e crescerà a corte come dama di compagnia della signora del castello.

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A fare da sfondo alla sua infanzia c’è il cruento scontro tra l’Impero ottomano e la Lega di Lezhë, l’armata cristiana guidata da Skanderbeg per sottrarre l’Epiro al giogo turco. Quando Hënëza, ormai cresciuta, conosce il giovane e ambizioso Isaia, è subito amore.

Un amore bruciante, che però è breve come tutti gli amori in tempo di guerra: dopo la rovinosa presa di Krujë, Hënëza fugge con Ninína dalla furia ottomana. Rifugiatasi in Italia dopo la morte del grande Skanderbeg, la giovane si finge nobile, sposa un marchese e si trasferisce nella provincia di Calabria Citra, dove inizia una nuova vita. Fino a quando, anni dopo, il suo antico innamorato ricompare all’improvviso nella sua esistenza, mettendo a repentaglio ogni cosa…

L’autore

Stefano Amato (1987) è cresciuto nella comunità arbëreshë di Eianina, in provincia di Cosenza. Vive a Piacenza dove è insegnante di storia dell’arte. Ha pubblicato il romanzo Mio Padra (2022) e i racconti Due piccole mandorle e un grande tartufo, Guerino e il drago (2018) e Storia della bambina a cui rubarono le mani (2019). Con L’ultima candela di Krujë ha vinto la quinta edizione del Premio Neri Pozza sezione giovani.

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