Intelligenza artificiale

Intelligenza Artificiale e arte: gli algoritmi saranno davvero in grado di scrivere libri e musica?

L’Intelligenza Artificiale è sempre più presente nelle nostre vite e, grazie alla sua capacità di apprendimento ed elaborazione dei dati provenienti dall’esterno, riesce oggi a semplificare tante attività che svolgiamo quotidianamente. Se da un lato, però, questa tecnologia si rivela molto utile, dall’altro non mancano discussioni riguardanti le implicazioni sociali che una sua espansione potrebbe avere nei prossimi anni, per esempio in termini di sostituzione dell’uomo dal punto di vista lavorativo. Addirittura c’è chi sostiene che l’AI in futuro sarà in grado di creare arte autonomamente, rendendo “meccanici” quei processi che hanno portato alla nascita di capolavori letterari e musicali: ma sarà davvero così?

Intelligenza artificiale

L’Intelligenza Artificiale per scrivere libri: ma con quali risultati?

In questi ultimi anni abbiamo visto applicare l’Intelligenza Artificiale a tante attività umane, per esempio per rendere più efficienti e sicuri gli impianti domestici per mezzo della domotica oppure per migliorare l’esperienza ludica su varie piattaforme di gioco. Prendiamo per esempio i casinò online, che sono tra le piattaforme che utilizzano l’IA in modo più esteso, una delle applicazioni più recenti è la creazione di specifici algoritmi delle slot, ma ciò non si ferma solo alle macchinette, ma anche sui giochi di carte, per esempio nel poker l’intelligenza artificiale viene usata per supportare le scelte dei giocatori durant le partite in modo tale da scegliere le migliori strategie da adottare al tavolo. A tutte queste soluzioni, alle quali va riconosciuto il merito di semplificarci e migliorarci la vita, gli esperti stanno però cercando di aggiungerne altre che vanno nella direzione di automatizzare attività in cui la mente e le emozioni umane risultano finora predominanti, come nel caso delle discipline artistiche.

È così che tra sperimentazione e curiosità si è arrivati a chiedere all’Intelligenza Artificiale di scrivere dei libri, fornendo alla macchina soltanto qualche indicazione e attendendo che la stessa si informasse ed elaborasse un testo originale. Una delle esperienze più chiacchierate in questo senso è stata la pubblicazione di un nuovo capitolo della saga di Harry Potter, scritto non dalla famosa J.K. Rowling ma per l’appunto da un software, messo a punto dall’ex scrittore Jamie Brew. Il volume, intitolato “Harry Potter e il ritratto di quello che sembrava un enorme mucchio di cenere“, è il frutto di un processo di scrittura predittiva, nel quale si evidenzia sì la capacità della macchina di ricreare le atmosfere utilizzate nei testi originali ma anche le forti limitazioni linguistiche, per un risultato che a tratti risulta esilarante.

Un altro interessante esperimento arriva invece dall’Italia e vede protagonista Rocco Tanica, tra le altre cose membro degli Elio e le Storie Tese, che ha provato a scrivere un libro – intitolato “Non siamo mai stati sulla Terra” – in cooperazione con un sistema di IA, alternando dunque l’elaborazione umana a quella robotica in uno scambio di battute per nulla banale. Rispetto al precedente, però, in questo caso la mano umana è evidente.

Musica e Intelligenza Artificiale: il binomio è possibile?

E se l’Intelligenza Artificiale iniziasse a produrre anche musica? È questa la domanda che in molti si sono posti, immaginando uno scenario quasi fantascientifico in cui gli artisti vengono sostituiti da macchine capaci di lavorare autonomamente e di soddisfare i gusti di ogni ascoltatore. Così come accaduto in ambito letterario, esperimenti sono stati fatti anche in questo senso per mettere alla prova l’AI e le sue abilità artistiche: è il caso per esempio di MusicLM, un software creato da Google che dopo essere stato addestrato ascoltando oltre 280mila ore di musica è stato messo alla prova dal punto di vista della scrittura.

Il sistema ha dimostrato di saper generare suoni e melodie, tenendo conto per esempio dei diversi generi musicali e degli strumenti da utilizzare, risultando invece poco preciso nella rielaborazione della voce umana. Anche in questo caso, l’esperimento si è rivelato estremamente interessante anche per capire lo stato di avanzamento delle tecnologie a nostra disposizione, ma appare alquanto difficile pensare di sostituire l’uomo per creare arte: l’Intelligenza Artificiale potrà sicuramente essere molto utile per supportare i processi creativi ma ciò che possono produrre le emozioni e le sensazioni di un artista non avrà mai paragoni rispetto alla fredda elaborazione di dati e codici da parte di un computer.

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