Don't Look Up

Don’t Look Up: la cecità umana e la fine del mondo

Giudicato da molti come uno dei migliori film del 2021, Don’t Look Up è disponibile ora sula piattaforma Netflix, regalando un cast eccezionale che unisce commedia e riflessione.

Adam McKay ha creato un’opera che si muove tra l’ironia e il dramma. Don’t Look Up sottolinea l’incapacità del genere umano contemporaneo, e della società americana in particolare, di accorgersi di ciò che accade intorno. Perfino la del mondo può passare inosservata.

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La trama

Kate Dibiasky, dottoressa in astrofisica all’Università del Michigan e il suo professore, il Dr. Randall Mindy, fanno una scoperta incredibile. Entro sei mesi una cometa gigantesta si schianterà sulla Terra, provocando l’estinzione totale del genere umano.

Il team scientifico si mette subito in allarme e cerca di allertare il Presidente degli Stati Uniti Janie Orlean, che però snobba il problema. Si rivolgono così ai media e al mondo della stampa e della tv.

Inizia così una serie di disavventure tra l’assurdo, l’incredibile e il beffardo che in qualche modo possiamo definire come un circo mediatico, che non coinvolge solo la comunità scientifica ma tutta la popolazione mondiale, creando uno scontro tra negazionisti e allarmisti, tra militanti politici e ribelli. Ne scaturisce un nuovo sistema fatto di reality, di tweet, di post, di dirette e di reazioni social nelle quali si scatenano opinioni personali, nuove teorie scientifiche e del complotto, sondaggi e soprattutto tanta ignoranza.

Intanto la cometa si avvicina, ma il mondo sembra non accorgersene…

Don’t Look Up – La recensione

Adam McKay crea un film che si muove a cavallo del più classico genere catastrofico americano. Una cometa minaccia la Terra e sta per estinguere l’umanità, ma in questo caso non è l’universo e la minaccia che giunge dall’alto il vero punto centrale del film.

O meglio, Don’t Look Up muove proprio da questa minaccia per scavare invece in un altro grande problema dei nostri giorni: l’incapacità dell’uomo di concentrarsi su ciò che lo circonda, sui problemi reali, sulla complessità dell’ecosistema e sulla sua vulnerabilità. Il circo mediatico e il potere dei media ha spostato l’attenzione verso futilità tecnologiche, verso il mercato spinto all’estremo.

Non c’è spazio, in questo nuovo mondo artificiale, per ascoltare la scienza, per orientarsi su scelte consapevoli, per il valore dei legami sociali e personali. La pellicola di McKay è una critica forte e manifesta alla vecchia amministrazione Trump, ad un certo modo di fare politica e anticipa ciò che sta accadendo oggi con la Pandemia, nell’infinita e stupida guerra tra negazionisti e scienziati.

Don’t Look Up è quindi da una parte uno sguardo rivolto al futuro e dall’altra un’analisi lucida e ironica del presente, in cui un po’ tutti dovremmo riconoscerci, per comprendere da dove veniamo, dove siamo arrivati e verso quale orizzonte vogliamo arrivare.

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diDonato Bevilacqua

Proprietario e Direttore editoriale de La Bottega di Hamlin, lettore per passione e per scelta. Dopo una Laurea in Comunicazione Multimediale e un Master in Progettazione ed Organizzazione di eventi culturali, negli ultimi anni ho collaborato con importanti società di informazione e promozione del territorio. Mi occupo di redazione, contenuti e progettazione per Enti, Associazioni ed Organizzazioni, e svolgo attività di Content Manager.