Sulle ali del gabbiano, il nuovo romanzo di Claudio Loreto

Claudio Loreto torna in libreria con un romanzo ambientato a Genova durante la seconda guerra mondiale. Il titolo del libro è “Sulle ali del gabbiano” e l’editore è De Ferrari. Noi abbiamo incontrato l’autore a fine 2019 durante il Book Pride di Genova e da allora abbiamo letto, amato e recensito i suoi romanzi “I segreti di Sharin Kot” (De Ferrari) e “Liquirizia” (Leucotea).

SCOPRI IL NOSTRO SHOP ONLINE CON TANTI PRODOTTI A TEMA LETTERARIO

La trama – Storia d’amore, storie di guerra

Amedeo e Viola sono fidanzati ma sopraggiunge la guerra a dividerli, almeno fisicamente. Dario, un amico di Amedeo, si innamora di Viola mentre il compagno è in guerra e la giovane sembra ricambiare il forte sentimento. Amedeo e Dario, quindi, diventano nemici in amore ma soprattutto in guerra, quando Amedeo si ritrova nella X MAS e Dario nella formazione partigiana “Cichero”, guidata dal leggendario Aldo Gastaldi detto Bisagno. Il destino, sempre presente nei romanzi di Claudio Loreto, metterà i tre giovani di fronte a scelte estreme. Tra i personaggi, oltre a Gastaldi, troviamo ad esempio il sanguinario Vito Spiotta (Federale di Chiavari), i generali Gunther Meinhold , Silvio Parodi, Edward Almond e molti altri. Toccante la figura di Don Attilio Fontana, il parroco che aiutava i partigiani. Intorno i protagonisti si muovono le famiglie, i vicini di casa, i compagni di armi.

La recensione del nuovo libro di Claudio Loreto

Claudio Loreto è nato nel 1960 e vive a Genova. Dopo aver collaborato a lungo con quotidiani e riviste, scrivendo in particolare di Storia e politica estera, si è avventurato nella narrativa con racconti e romanzi. Canottiere dal passato agonistico e stella di bronzo del C.O.N.I. al Merito Sportivo, è scalatore sulle Dolomiti. Come nei due romanzi sopra citati, Loreto ci regala un’altra storia d’amore in cui il destino la fa da padrone. Stavolta però è il destino di una storia vera o verisimile: tutto il racconto si riferisce a fatti e persone reali, i cui nomi sono stati modificati. Per chi conosce Genova e la Liguria in generale, non sarà difficile visualizzare i luoghi citati dall’autore, dalle vie del centro città alle alture fino a Chiavari, Caperana e La Spezia. Chi conosce un po’ di storia locale non avrà neanche difficoltà a riconoscere i nomi di persone come Aldo Gastaldi detto “Bisagno”. La storia ligure si intreccia con quella mondiale, in un crescendo drammatico di lotte e carneficine con protagonisti i partigiani da un lato, i repubblichini dall’altro, oltre che i nazisti e gli alleati. Fra i romanzi sopra citati, questo è senza dubbio quello più privo di sbocchi felici: il lettore crede fino all’ultimo che ci sia un qualche colpo di scena che sovverta l’andamento sempre più drammatico delle vicende ma la storia, anzi la Storia, non si può sempre edulcorare, neanche in un racconto di finzione. Nonostante ciò, l’autore riesce tuttavia, con la sua consueta delicatezza, ad accompagnare il lettore in questo viaggio realistico e senza lieto fine. Il titolo stesso del libro richiama a un qualcosa di molto poetico, mistico e poco terreno, anche se il riferimento al gabbiano si comprende solo quando si giunge al termine della lettura. Claudio Loreto riesce a trasportare chi legge in medias res: sembra di vedere e vivere in diretta la scena del bombardamento di Genova mentre i cittadini sono al cinema, così come tutte le altre descrizioni che rendono il libro tanto vivo quanto prezioso. “Sulle ali del gabbiano” è una testimonianza scritta con il consueto stile dell’autore, un misto di garbo, eleganza e conoscenza profonda della storia (che in tempi di costante revisionismo e fake news non guasta). Forse qui, a differenza dei due romanzi che abbiamo già recensito, lo scrittore si sofferma maggiormente sulla descrizione della psiche di un giovane come Amedeo, dei suoi precedenti in famiglia, proprio per tentare di delineare un possibile ritratto di chi si avvicina sempre di più ad atteggiamenti spietati e privi di umanità. Loreto sembra interrogarsi sui sentimenti di odio che nascono e si sviluppano gradualmente tra i due giovani e nel contesto storico in cui vivono, anche accostandolo alla felicità precedente la guerra, alla spensieratezza dei canottieri. Purtroppo però «in guerra tutti, senza eccezioni, vivono per uccidere e uccidono per vivere. La sottilissima, eppure immensa differenza tra le parti in gioco, la fa il perché». Notevole è la tensione che si crea nei momenti di azione e di scontro, dove appunto sembra di vedere i luoghi e i volti dei protagonisti. In aggiunta, non mancano splendide descrizioni di Genova, come ad esempio «Piazza della Vittoria, fino a due anni prima monumentale cornice delle grandiose adunate del regime. Ora lì si coltivava il grano» con «squadre di cittadini improvvisatisi contadini che, a torso nudo e coi pantaloni spesso tenuti su da uno spago anziché da una cintura, mietevano le spighe con le falci» e anche una scena in notturna che tradisce la grande passione di Claudio Loreto per la montagna.

Noi abbiamo amato moltissimo anche questo libro e ve ne consigliamo caldamente la lettura. Non sarebbe neanche male immaginare di regalare “Sulle ali del gabbiano” durante le festività e sostenere così chi contribuisce a tramandare la recente storia ligure (ma diciamo anche italiana) alle generazioni future, affinché tutto questo non si ripeta mai più.

copertina
Autore
Claudio Loreto
Casa editrice
De Ferrari
Anno
2021
Genere
Narrativa
Formato
Brossura
Pagine
158
ISBN
9788855033442
SOSTIENI LA BOTTEGA

La Bottega di Hamlin è un magazine online libero e la cui fruizione è completamente gratuita. Tuttavia se vuoi dimostrare il tuo apprezzamento, incoraggiare la redazione e aiutarla con i costi di gestione (spese per l'hosting e lo sviluppo del sito, acquisto dei libri da recensire ecc.), puoi fare una donazione, anche micro. Grazie

diMarta Lilliù

Sono nata ad Ancona nel 1985 e sono cresciuta ad Osimo. Sono laureata in Lettere (Università degli Studi di Macerata) con una tesi in Storia Moderna sulle Suppliche del XVIII sec. dell’Archivio Storico di Osimo. Sono diplomata in Pianoforte e in Clavicembalo (Conservatorio “G.Rossini” di Pesaro).
Dal 2012 abito e lavoro in Liguria, dove ho approfondito l’ambito della didattica musicale (abilitandomi all’insegnamento del Pianoforte presso il Conservatorio “N.Paganini” di Genova) e della didattica speciale, cioè rivolta al Sostegno didattico ad alunni con disabilità (Università degli Studi di Genova). Ho vissuto a Chiavari e Genova. Attualmente vivo a Sestri Levante, dove annualmente si svolgono il Riviera International Film Festival e il Festival Andersen.
Sono docente di Pianoforte a tempo indeterminato a Levanto, Monterosso e Deiva Marina.
Abbandono talvolta la Liguria per muovermi tra le Marche e Londra, città in cui ricopro ufficialmente il ruolo di...zia!