Emmanuel Carrère

Emmanuel Carrère torna in libreria con Yoga

Grande ed atteso ritorno in libreria per Emmanuel Carrère. Il nuovo romanzo, Yoga, esce in Italia per Adelphi con la traduzione di Lorenza Di Lella e Francesca Scala.

Ancora una volta Emmanuel Carrère riesce ad ammaliarci, con la «favolosa fluidità» della sua prosa («Le Monde») e con quel tono amichevole, quasi fraterno, che è soltanto suo, di raccontarsi quasi che si rivolgesse, personalmente, a ciascuno dei suoi lettori.

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Emmanuel Carrère – Yoga

Emmanuel CarrèreLa vita che Emmanuel Carrère racconta, questa volta, è proprio la sua: trascorsa, in gran parte, a combattere contro quella che gli antichi chiamavano melanconia.

C’è stato un momento in cui lo scrittore credeva di aver sconfitto i suoi demoni, di aver raggiunto «uno stato di meraviglia e serenità»; allora ha deciso di buttare giù un libretto «arguto e accattivante» sulle discipline che pratica da anni: lo yoga, la meditazione, il tai chi.

Solo che quei demoni erano ancora in agguato, e quando meno se l’aspettava gli sono piombati addosso: e non sono bastati i farmaci, ci sono volute quattordici sedute di elettroshock per farlo uscire da quello che era stato diagnosticato come «disturbo bipolare di tipo II». Questo non è dunque il libretto «arguto e accattivante» sullo yoga che Carrère intendeva offrirci: è molto di più.

Vi si parla, certo, di che cos’è lo yoga e di come lo si pratica, e di un seminario di meditazione Vipassana che non era consentito abbandonare, e che lui abbandona senza esitazioni dopo aver appreso la morte di un amico nell’attentato a «Charlie Hebdo»; ma anche di una relazione erotica intensissima e dei mesi terribili trascorsi al Sainte-Anne, l’ospedale psichiatrico di Parigi; del sorriso di Martha Argerich mentre suona la polacca Eroica di Chopin e di un soggiorno a Leros insieme ad alcuni ragazzi fuggiti dall’Afghanistan; di un’americana la cui sorella schizofrenica è scomparsa nel nulla e di come lui abbia smesso di battere a macchina con un solo dito – per finire, del suo lento ritorno alla vita, alla scrittura, all’amore.

L’autore

Emmanuel Carrère, scrittore, sceneggiatore e regista francese (n. Parigi 1957). Diplomatosi all’Institut d’études politiques di Parigi, ha esordito come critico letterario collaborando con le riviste Positif eTélérama e pubblicando nel 1982 il saggio Werner Herzog.

Nelle sue successive prove letterarie C. sembra avere recuperato dalla sua formazione cinematografica uno sguardo che scandaglia il reale cogliendolo nella sua semplice terribilità

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