L'altra Grace

L’altra Grace: siamo ciò che ricordiamo o ciò che dimentichiamo?

Prodotta e realizzata nel 2017, L’altra Grace è una miniserie in onda su Netflix in questo periodo. Ideata da Sarah Polley, vede protagonisti Sarah Gadon e Edward Holcroft.

L’altra Grace (il titolo originale è Alias Grace) è la trasposizione televisiva dell’omonimo romanzo di Margaret Atwood pubblicato nel 1996, ispiratosi a fatti realmente accaduti: l’omicidio di un uomo benestante e della sua governante e amante per il quale furono condannati uno stalliere ed una cameriera.

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La trama

La storia narrata da questa miniserie e dal romanzo è, come detto prima, realmente accaduta. Grace Marks (Sarah Gadon) è una domestica immigrata in Canada dall’Irlanda nella prima metà dell’Ottocento.

Nel 1843 la giovane viene arrestata ed accusata insieme allo stalliere di aver ucciso Thomas Kinnear e la sua amante incinta nella tenuta dove lavoravano. Il padrone e la donna (che era anche la sua governante) furono uccisi, fatti a pezzi e gettati in cantina.

Grace viene così incarcerata e su di lei si scatena una morbosa curiosità da parte della comunità. Sin da subito però la cameriera si proclama innocente, sostenendo di non ricordare nulla dell’accaduto.

Ad aiutarla nel processo di recupero della memoria c’è il dottor Simon Jordan (Edward Holcroft), uno psicologo che deve così dimostrare l’innocenza di Grace ripercorrendo con lei tutta la sua vita, dall’infanzia vissuta con il padre alcolista fino al rapporto con la sua amica Mary.

L'altra Grace

L’altra Grace – La recensione

Tra il thriller e lo psicologico si muove l’intera narrazione de L’altra Grace, che come tutte le opere di Margaret Atwood incastona i personaggi in un contesto storico che riveste grande importanza. In questo caso siamo nell’epoca vittoriana canadese, con una società misogina e spietata con le donne, che possono essere solo vergini o prostitute.

Grace è quindi una figura che ne racchiude tante altre contemporaneamente: è cameriera, donna, assassina, immigrata. Diventa un oggetto da guardare per la comunità, un contenitore vuoto i cui sentimenti e i cui ricordi sono importanti solo per il dott. Jordan, che deve scagionarla dalle accuse.

Grace è una figura angelica e diabolica al tempo stesso, tanto che anche lo psicologo ne viene ammaliato pur capendo che ogni dialogo con la cameriera è un gioco del doppio, un continuo cercare di capire quale sia la realtà e quale la fantasia. Per Jordan non contano tanto i fatti, quanto i ricordi e i percorsi mentali di Grace.

Così inizia un sentiero lungo sei puntate in cui Grace ricostruisce la sua storia mentre il dottore cerca di scavare nella sua anima in cerca di risposte. L’altra Grace è una serie, insomma, in cui le parole ed i ricordi contano forse più degli eventi, ed in cui il dialogo tra protagonista e dottore diventa un dialogo anche tra protagonista e spettatore.

Realtà e narrazione si confondono, tanto che ad un certo punto Grace si chiede se è lei che deve continuare con il racconto o è il racconto che deve continuare con lei. Come se la ragazza fosse letteralmente immersa nella storia, tanto da non riconoscersi più. Chi siamo quindi noi? Siamo ciò che ricordiamo o ciò che dimentichiamo? Forse dentro ognuno di noi si nascondono più personalità, opposte a volte, che esistono nello stesso momento, e che vengono fuori senza avvertire.

L’altra Grace è una miniserie che è stata accolta molto positivamente dal pubblico e dalla critica, che si è soffermata soprattutto sulla magistrale interpretazione di Sarah Gadon, definita come “ipnotizzante”. Jen Chaney di Vulture ha dichiarato che «Le sue espressioni facciali assumono un’aria spenta che permette agli altri di proiettare le loro percezioni direttamente sul personaggio di Grace».

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diDonato Bevilacqua

Proprietario e Direttore editoriale de La Bottega di Hamlin, lettore per passione e per scelta. Dopo una Laurea in Comunicazione Multimediale e un Master in Progettazione ed Organizzazione di eventi culturali, negli ultimi anni ho collaborato con importanti società di informazione e promozione del territorio. Mi occupo di redazione, contenuti e progettazione per Enti, Associazioni ed Organizzazioni, e svolgo attività di Content Manager.