La principessa guerriera di Marina Cvetaeva viene tradotto per la prima volta in Italia grazie a Sandro Teti Editore, in un’edizione con testo a fronte e immagini originali del primo esemplare stampato a Mosca nel 1922.
Traduzione, introduzione e note del libro di Marina Cvetaeva sono della studiosa Marilena Rea. La postfazione è di Monica Guerritore.
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La trama
C’è una principessa guerriera che porta su di sé l’origine maschile dell’universo, la forza del sole, è splendente di luce, chi le si avvicina si scotta; c’è un principe lunare, controparte notturna e femminile, che dev’essere salvato dalla matrigna malvagia; c’è uno zar violento e decaduto, che ha abdicato al potere in favore del vino e passa le sue giornate ubriaco.
L’amore tra l’amazzone fiera e il giovane indifeso è reso impossibile da un incantesimo: ogni volta che lei si avvicina al principe, questi cade addormentato.
L’amore è, per Marina Cvetaeva, un’attesa infinita e tragica, un sentimento dalla genesi infausta.
La principessa guerriera di Marina Cvetaeva – La recensione
Poema complesso e raffinato, La principessa guerriera, come tutte le grandi opere, può essere letto su più piani. Io, da non-studiosa e non-esperta della letteratura russa, probabilmente sono rimasta sul piano più basso, quello della storia d’amore e dei giochi di ribaltamento degli archetipi fiabeschi; eppure mi è bastato.
Si percepiscono, grazie al titanico lavoro di traduzione e decifrazione di Marilena Rea, la stratificazione dei significati, l’esplorazione della tecnica musicale, l’ironia e lo struggimento intrecciati nel compimento della parola.
La tradizione folclorica non si riduce mai a un pretesto; compresa e interpretata nell’esperienza dell’autrice, diventa qualcosa di più e qualcosa di altro. Come la protagonista, la zar-fanciulla indomita, guerrafondaia e virilmente testarda, Marina Cvetaeva dà vita a un poema che riesce a essere insieme straripante e perfetto.
Scritto nel 1920 durante la guerra civile, con il marito al fronte e una figlia piccola morente, La principessa guerriera dev’essere stato fonte di forza per una Marina stremata dalla miseria e dalla situazione politica del suo paese: una favola su una donna inarrestabile, con un finale di rivolta verso il tiranno inetto e aggressivo.
Allora la Vergine batté il piede:
«Tu sei una balia, io – uno Zar-Demonio!
Che diavolo ci faccio con le fasce?
Il mio scopo è fare la guerra,
di altri scopi posso fare a meno!».

Marina Cvetaeva
Casa editrice
Sandro Teti Editore
Anno
2020
Genere
Narrativa
Formato
Brossura
Pagine
296
Traduzione
Marilena Rea
ISBN
9788899918989