Resti

Resti – Gianni Agostinelli

Il secondo romanzo di Gianni Agostinelli, Resti, è una storia che mette al centro della narrazione non solo la provincia ma anche il lato umano dei personaggi.

Dopo il successo della sua prima opera, Perché non sono un sanno, finalista alla XXVII edizione del Premio Calvino, l’autore con Resti crea una storia corale a più voci che sembra non lasciare nessuno spiraglio di salvezza.

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La trama

I protagonisti sono Leo, Massimo e Alceste, che crescono insieme in un piccolo paesino della campagna umbra. Strade sterrate, capi coltivati e rapporti umani duri e ruvidi.

Dietro lo sfondo della provincia del centro Italia, che è quasi una cartolina per i villeggianti, per gli stranieri e per chi non riesce a guardare in profondità, c’è un grigiore esistenziale che solo chi abita in provincia vi saprò descrivere.

Quel grigiore dell’anima cova dentro per tanto tempo, e ne corso degli anni segna profondamente tutti i personaggi della storia.

I destini dei tre uomini si incontreranno per caso un’ultima volta dopo una notte di violenza in un ex agriturismo divenuto centro di accoglienza per immigrati. Tra dolore, sopraffazione, invidie mai sopite e speranze frustrate, ecco come la provincia può cambiare tre semplici vite.

Resti – La recensione

Da qualche anno sembra che il mondo letterario abbia rimesso la provincia italiana al centro delle sue attenzioni. Non solo gli stupendi paesaggi di “frontiera”, ma le vite che questi ambienti plasmano in maniera unica.

Gianni Agostinelli, con Resti (Italo Svevo), prende la campagna umbra fatta di campi, di storie, di tradizioni ma anche di niente, e ci incastona tre ragazzi che sono ormai uomini, e così inizia un incontro/scontro che avrà conseguenze impreviste.

Perché la vita di provincia vuol dire anche instaurare legami duri e spigolosi, fare scelte non troppo consapevoli, limitarsi a sopravvivere giorno per giorno, facendo crescere dentro di sé quel “mostro” pronto ad esplodere senza avvertire.

Ci sono tre semplici storie in questo romanzo, tre semplici vite di tre semplici persone, che condividono con le loro famiglie gioie, dolori, frustrazioni, problemi quotidiani. Condividono poco le speranze però, perché dentro a Leo, Alceste e Massimo, vive un universo sconfinato fatto di tante piccole sfumature che vanno tenute nascoste.

Gianni Agostinelli riesce a creare una storia cupa e spietata proprio come la campagna in cui è ambientata, e c riesce anche grazie alla trovata di far parlare tutti e tre i protagonisti, di dargli voce prima separatamente e poi unendoli in un grido unico di dolore e di aiuto.

Resti è un romanzo che non aggiunge nulla di più alla crudezza di ciò che narra, che procede per sottrazione, che è capace di farti sentire addosso la “puzza del lavoro dei campi e degli animali”, quella stessa puzza di cui spesso ci si vergogna. Una storia che tra rabbia e insoddisfazione punta dritta al cuore dell’uomo, attraversandone prima i pensieri e poi le viscere, scovando gli angoli più nascosti.

Autore
Gianni Agostinelli
Casa editrice
Italo Svevo
Anno
2020
Genere
Narrativa
Formato
Brossura
Pagine
200
ISBN
9788899028527
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diDonato Bevilacqua

Proprietario e Direttore editoriale de La Bottega di Hamlin, lettore per passione e per scelta. Dopo una Laurea in Comunicazione Multimediale e un Master in Progettazione ed Organizzazione di eventi culturali, negli ultimi anni ho collaborato con importanti società di informazione e promozione del territorio. Mi occupo di redazione, contenuti e progettazione per Enti, Associazioni ed Organizzazioni, e svolgo attività di Content Manager.