La letteratura sudamericana ha sempre una potenza particolare, e Gli anni invisibili di Rodrigo Hasbún non fa eccezione. Leggetelo e vi sembrerà di affacciarvi su un mondo nuovo.
Tra fantasmi della giovinezza e storie personali che si intrecciano, Gli anni invisibili è una storia che parla di persone e di un’intera nazione, in cui il tempo sembra scandire l’ordine delle cose.
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La trama
Due vecchi amici si ritrovano dopo anni passati senza vedersi né sentirsi, decisi a srotolare la matassa del loro passato. In un bar di Huston, un bicchiere dopo l’altro, ricordano il tempo andato.
Nei loro racconti c’è la Bolivia, la fine del liceo, un tragico marzo di vent’anni prima fatto di amori, genitori assenti, sogni e incertezze che in un breve lasso di tempo hanno sconvolto le loro vite.
Nelle pagine de Gli anni invisibili scopriamo i protagonisti ragazzini che si confidano e che giocano; poi li scopriamo in un vortice di violenza che culminerà in una notte in cui nessuno potrà salvarsi.
Gli anni invisibili – La recensione
Il bellissimo romanzo di Rodrigo Hasbún muove da una domanda ben precisa: si può risalire al momento in cui siamo diventati noi stessi? Si possono ricordare Gli anni invisibili che definiscono per sempre chi siamo?
Tutti i protagonisti di questa storia (edita da SUR) vivono in cerca di una risposta a questi interrogativi, che sono umanissimi. Attaccati alla realtà e al presente, seppur saldamente proiettati all’indietro.
Rodrigo Hasbún ci racconta quindi i fantasmi dell’adolescenza, quel delicato passaggio alla vita adulta che spesso vuol dire disillusione e disincanto, e che in qualche caso non lascia scampo.
Un romanzo asciutto, per certi versi spietato, ma sempre dal ritmo incalzante. Un insieme di fatti e sentimenti in cui ognuno di noi si potrà riconoscere.
Rodrigo Hasbún
Casa editrice
Edizioni Sur
Anno
2020
Genere
Narrativa
Formato
Brossura
Pagine
160
Traduzione
Giulia Zavagna
ISBN
9788869982071
