Ecco “Sono uno scrittore giapponese”, quarto libro di Dany Laferrière

Sono uno scrittore giapponese, di Dany Laferrière, è uscito il mese scorso per 66thand2nd, ed è Un’allegoria corrosiva sul rifiuto di essere classificati.

Vive a Montrèal, legge Basho. Scribacchia, ogni tanto. Perlopiù passa il tempo nella vasca da bagno o in un caffè a progettare un libro, oppure un documentario sulla sua giovane amante, la popstar Midori, e il suo entourage di ragazze vampire. Non è mai stato in Giappone, tuttavia un giorno dichiara in un’intervista che sta scrivendo un libro intitolato Sono uno scrittore giapponese e nel paese del Sol Levante diventa improvvisamente una celebrità capace di scatenare una rivoluzione culturale: uno scrittore giapponese pubblica un libro intitolato Sono uno scrittore malese.

Sul notiziario della sera un ufficiale dichiara: “Sono un soldato Coreano”. Peccato che di quel libro ormai di culto non sia stata scritta ancora neanche una riga. Ma perché definire uno scrittore in base alla sua nazionalità? Non è forse meglio definirlo in base alla nazionalità di chi lo legge? Con la leggerezza e l’acume che lo contraddistinguono, In Sono uno scrittore giapponese, Dany Laferrière torna a parlare in tono giocoso di un tema a lui caro, quello dell’identità, in un libro diabolicamente divertente che è una celebrazione dell’intelligenza e dei sensi, un omaggio all’arte dello scrivere e del vivere.

 

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