Dopo La parte migliore degli uomini, pubblicato in Italia nel 2011, Tristan Garcia torna in libreria con un’opera unica, totale e totalizzante. Faber (edito da NNE) è una storia completa, realistica e al tempo stesso visionaria che ruota intorno al suo protagonista, bello e straordinario.
Faber è il nome di un ragazzo che vive oltre ogni schema imposto, che non ha limiti e che, anzi, lotta contro quei limiti; un ragazzo che già da piccolo e poi al liceo, promette ai suoi compagni una vita nuova, diversa. C’è in questo libro di Tristan Garcia tutta la forza del sentimento dell’anticonformismo e delle battaglie all’ipocrisia, che come in ogni grande storia che si rispetti portano con sé il grande valore dell’amicizia, trovata o persa, e il potere struggente dell’amore.
Faber, che non può che dare il nome all’intero romanzo, è il centro di un magico e rovinoso triangolo umano che tocca anche Madeleine e Basile, amici fedeli e seguaci di sempre, che anni dopo le grandi lotte, quando ormai il tempo ha “normalizzato” tutto, ricevono una lettera in codice con una richiesta d’aiuto. Per portare in salvo l’amico di un tempo, i due decidono di sacrificare ancora una volta loro stessi e le loro vite, riaprendo vecchie ferite e vecchi rancori, fili non ancora spezzati e fuochi non ancora spenti.
Ciò che crea Tristan Garcia è una gabbia invisibile per i suoi personaggi, che scopriamo essere imprigionati dentro legami segreti, tragici, unici, indissolubili e soffocanti. Nell’antica città dove tutto è cominciato, Mornay, ora tutto sembra dover avere una fine, proprio quando Faber si trasforma in una sorta di leggenda, in un mostro che perde il contatto con la realtà, con il mondo, perfino coi suoi sentimenti. Faber diventa una specie di mostro che manipola le menti e i corpi, e che mentre smuove qualcosa di antico e divino, trascina i vecchi amici in un vortice in cui dominano paure e insicurezze.
Con Faber, Tristan Garcia scrive un romanzo completo, una storia lucida ed essenziale che contiene in sé ogni aspetto della natura umana. La vicenda nitida e ruvida di un ragazzo che diventa uomo, sconfitto prima di tutto dalla Storia e poi dalle proprie ideologie; una lotta infinita contro il tempo, contro l’andare delle illusioni e dei sogni; l’impossibilità di adattarsi al nuovo e di accettare la sconfitta, nella necessità di trovare un proprio ruolo nella scena. Faber è un reietto che ha trovato conforto nell’isolamento dal nuovo che avanza, uno scarto della vecchia società che, riportato di forza al centro degli eventi, scatena l’istinto animale contro tutto e tutti.
Ciò che rimane è una leggenda, un nome sulla bocca di tutti e un ricordo, un senso di ciò che poteva essere e non è stato. In fondo è un po’ ciò che rimane di ogni ideologia: quel senso di malinconia misto a rabbia di chi si trova a un passo dalla fine di ogni storia, un lunghissimo passo che nessuno ha mai il coraggio di fare.
9788899253370