Andrej Longo – L’ altra madre

L’ultimo romanzo di Andrej Longo, L’altra madre, edito da Adelphi, serve ai lettori uno spaccato di contraddizioni e incroci casuali, una tela di dolori insostenibili e tentate rivincite.

Tutta la storia si svolge nei dialoghi, senza che ci sia molto spazio per una voce fuori campo, per un narratore onnisciente che tutto racconta dietro il velo dell’anonimato. Così tutto il racconto si forgia interamente sulle parole, dalle parole si profila la psiche dei protagonisti, le mille declinazioni personali del loro modo di vivere. Intercalari, crude espressioni dialettali, domande e risposte sussurrate tra sé e sé disegnano il palcoscenico della vicenda, muovono le fila di uno spettacolo che diventa a ogni battuta più complicato e tragico.

Lo stile dell’autore è magistrale in questo calarsi e perdersi tra i pensieri dei personaggi, in questa narrazione di pulsioni e paure, di attese e lacerazioni. Nella Napoli intricata di vicoli e affollata di pesanti quotidianità, che si snoda da via Toledo e dai quartieri Spagnoli, dal Vomero ai casermoni di cemento delle periferie, Genny è un quindicenne che lavora in un bar e gioca spesso a calcetto con gli amici, che guida spericolato il suo motorino impennando e vive con la madre malata ai polmoni. Tania è una quindicenne bionda e dai profondi occhi azzurri, che gioca a pallavolo e da grande vuole studiare i pesci, che studia diligentemente e vive con la madre, Irene, una poliziotta separata.

Nella normalità di queste vite che scorrono lente, le storie dei due ragazzi si intrecciano casualmente e tragicamente tra le strade di Napoli, mentre Tania si trova, spensierata, a fare shopping con l’amica Fabrizia e Genny a sfrecciare in sella a uno scooter rubato con l’amico Salvatore o’ nigeriano. Le storie delle due madri, invece, si incontrano in una brevissima parentesi, quando Irene vede negli occhi della madre di Genny la sua stessa disperazione e il suo stesso amore. Tutto, allora, cambia nei suoi propositi.

Di fronte alla paresi di un dolore profondo e intaccabile nella sua perfezione, si innescano nel racconto dinamiche paradossali, si dispiegano nei protagonisti reazioni assurde per far rivivere ciò che è perduto, per vivere spasmodicamente ciò che rimane di un’esistenza che lascia i segni delle assenze incolmabili e ricompone conflitti persi. Ma L’altra madre non è solo il romanzo della tristezza e della vendetta individuale, fuori dai lenti circuiti della giustizia tradizionale, non è solo il racconto di annientamenti e perdite, ma si volge nel finale ad essere racconto di una redenzione e di due rinascite, che possono spettare solo ai due grandi sconfitti della vicenda, a Genny e a Irene.

ISBN
9788845930720
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